Nel prog metal, il confine tra capolavoro e tavanata galattica è davvero sottile. I
Terminal viaggiano a mio parere molto pericolosamente su questa linea, consegnandoci un debut album discreto, ma sinceramente molto poco innovativo. Mi dispiace che qualcuno pensi che per fare prog metal basti un bel riffone stoppato che va in controtempo rispetto alla batteria...perchè in fondo è questo che accade per la maggior parte delle 12 tracce del disco. Certo, i polacchi sanno suonare, gli inserti interessanti non mancano, così come gli stacchi che ogni amante del prog vorrebbe sentire, ma le canzoni non riescono mai veramente a lasciare il segno.
Un miscuglio di cose già sentite, melodie che non riescono mai ad entrare in testa, canzoni che pur non lunghissime fanno fatica ad arrivare alla fine. In più, a mio parere, la voce è davvero inadeguata al genere e in certi frangenti, pur intonata e ben registrata, risulta addirittura irritante. Assolutamente criticabili anche i suoni delle chitarre, molto più vicino a sonorità nu metal, che aggiungono potenza ai brani ma poco ci azzeccano con tutto il resto. E anche quando le acque si calmano, le soluzioni proposte non convincono mai pienamente. Insomma, che dire di questi Terminal? Le potenzialità per fare molto di più ci sono e si sentono, ma non si può prescindere dalla ricerca di un sound personale e riconoscibile, che adesso manca totalmente.
Non nascondo che a qualcuno potrà anche piacere parecchio, ma secondo me questo è un disco che ha davvero poco da dire. Consigliato solo ai maniaci del genere che non vogliono assolutamente perdersi le “novità” del settore. Ma anche per loro direi che un attento ascolto prima di un eventuale acquisto è assolutamente necessario.
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