Niente più che un semplice dischetto punk rock quello degli italiani Innerlogics. Certo, ascoltando attentamente le canzoni viene da pensare che probabilmente, se fossero nati negli States, avrebbero un contratto da centinaia di migliaia di dollari con qualche major. Perché in fondo i pezzi funzionano e non si discostano molto dalla proposta di band blasonate come, ad esempio, i Blink 182 o i Sum 41, giusto per citarne alcuni. L’unico lato veramente negativo appare la voce del singer Dany, non proprio gradevole. A parte questo, il lavoro merita sicuramente l’attenzione degli amanti del genere, ma di assolutamente di nessun altro. Lascia un po’ a desiderare anche la cover di Anastacia (Left Outside Alone) proposta poco prima della chiusura del disco, episodio spero più goliardico che non di sperimentazione musicale.

Insomma, melodie azzeccate, pezzi ben strutturati, ma la sostanza rimane poca. Per il genere proposto, va comunque già di lusso e non è detto che, continuando su questa strada, non riescano a raggiungere vetrine più importanti.