Toh! Riecco anche il buon vecchio Heavy Metal.La Earache Records sembra davvero essersi concentrata su quelle formazioni che hanno aperto un ponte temporale ("Travelling in Time", come cantavano i Griffin) con i bei tempi che furono.
Riecco così il Thrash retrò dei Gama Bomb o dei Bonded by Blood, e pure il più classico Heavy Metal, con Cauldron, Enforce e
White Wizzard. E proprio questi ultimi si rivelano come i più attendibili eredi degli Iron Maiden, perlomeno come sonorità, dato che non sarà facile raggiungere i livelli di qualità e popolarità degli "originali".
Prima prova sulla lunga distanza, "Over the Top" si può collocare, per brani come "High Roller" o la stessa titletrack, a ridosso di un lavoro come "Killer" (beh... certo non per qualità o importanza storica, ma perlomeno a favore di un ipotetico accostamento spazio/temporale), anche se non manca qualche rimando ad album successivi, come ad esempio a "Powerslave", ("Live Free or Die" e l'epica "Iron Goddess of Vengeance").
Influenze davvero ingombranti, non mancano tuttavia accostamenti ad altri "superstiti" della NWOBHM, come gli Angel Witch ("Death Race") o ai Grim Reaper e Chateaux ("Strike of The Viper") e se il basso di "Out of Control" ha un impeto motorhediano, su "40 Deuces" si riesce a percepire l'influenza dello US Power Metal, a tradire i natali di questa formazione statunitense.
La voce di Wyatt Anderson, comunque eccellente vocalist, non è però all'altezza di quella di Dickinson e nemmeno grezza come quella di Paul DiAnno, e fa spesso venire in mente il rimpianto Mike Howe (ex Heretic e Metal Church, ed ormai sparito dalla scena metal), segnalandosi sopratutto per grinta e sfrontatezza, e se i due chitarristi fanno un ottimo lavoro, i maggiori consensi li raccoglie invece il bassista Jon Leon (sentitelo su "White Wizzard"), vero deus ex machina del gruppo.
Da segnalare che nella Limited Ediction dell'album troviamo come bonus due cover, "Gates of Gehenna" (Cloven Hoof) e "Heading Out to the Highway" (Judas Priest), un'ottima scelta che testimonia il buon gusto da parte dei White Wizzard, anche se nell'occasione la loro interpretazione appare un po' troppo scolastica.
Certo che la lezione l'hanno imparata davvero bene.Per chi ha seguito il genere ai tempi è un bel ripasso, per i "novizi" ecco invece un'iniezione di fiducia: certe emozioni si possono far rivivere senza dover apparire ridicoli ed anacronistici!
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