Continua imperterrito il nuovo corso musicale dei
Darkthrone, un gruppo che ormai non ha più bisogno di ulteriori presentazioni, il loro curriculum viaggia di pari passo con la storia del Black Metal, e questo basta a dire tutto. Negli ultimi anni però il gruppo ha deciso di dare una piccola sterzata al loro stile, cercando di andare a recuperare lo spirito primordiale del Black Metal, con quella vena molto Rock'n Roll e anche un po' Punk dei vari Motorhead e soprattutto Venom. Le atmosfere fredde e scarne della Norvegia di venti anni fa sono state rimpiazzate da riff semplici e dalle melodie facilmente assimilabili, che hanno poco a che spartire con il Black Metal che Fenriz e Nocturno Culto ci hanno abituati a proporre, ma almeno si fanno apprezzare per la loro aurea che odora di marcio e putrido fino al midollo. La copertina è un segnale tangibile di quello che sto cercando di dirvi: la neve e le foreste che vengono spazzate via da una slavina Black'n Roll acida e senza inutili orpelli, insomma una canzone come I Am The Working Class ve la sareste mai aspettata da loro?!
Circle The Wagons forse è l'episodio meno ispirato del nuovo corso, ma questo non significa che sia da buttare nel dimenticatoio, almeno se non state cercando qualcosa di fondamentale e dalle tinte Progressive. Rispetto agli album più recenti viene posta enfasi su delle soluzioni maggiormente orientate al Metal classico, e il retaggio tipicamente Punk viene relegato a delle backing vocals che non sono proprio la rappresentazione del bello e dell' intonato in senso assoluto, tanto per non essere maleducati. In conclusione i Darkthrone continuano imperterriti la loro avventura nella musica senza curarsi del parere altrui, e più vanno avanti e più sembrano voler andare a riscoprire sonorità che sembravano perse nel tempo. Prendere o lasciare, o li si ama o li si odia.
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