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The Obsidian Conspiracy'': ecco il ittolo del nuovo full length (2010) dei
Nevermore!
Band che ancora una volta propone un sound dinamico e colmo di particolari, nonchè interessanti influenze.
Si tratta di un lavoro successivo all'ultimo, datato 2005, ''
This Godless Endeavor''; il quale riserva numerose sorprese all'ascoltatore e sfoggia una formazione più attiva che mai.
Beh,
Jeff Loomis e i suoi compagni affermano il proprio ritorno sulla scena nel modo più energico possibile...
Il disco si apre con ''
The Termination Proclamation'', brano in cui in primo piano sono evidenti i possenti riff di chitarra, un
Van Williams dietro le pelli assolutamente martellante e ritmica assidua.
Si passa su questa strada alla bellissima ''
Your Poison Throne'', che possiede il classico tocco
Nevermore di base e un solo di chitarra degno di nota sul finale... Armonicamente perfetto!
Efficiente e rapido, soprattutto per quanto riguarda la parte vocale, è ''
Moonrise (Through Mirrors of Death)''.
A questo punto del disco il sound complessivo, pur mantenendo la propria compattezza di base, diventa più oscuro e contorto; le tracce restano interessanti e all'ascolto agili.
Il caso sopra citato è proprio quello di ''
Emptiness Unobstructed'': assolutamente accattivante come estratto!
''
The Blue Marble and the New Soul'' contribuisce alla singolarità del disco assumendo un timbro tranquillo e distaccato da tutto ciò che questo ha annunciato fino ad ora.
La tecnica vocale è in evidenza più che mai; Warrel Done si mostra rapido ed agile durante tutto il brano.
A seguire abbiamo ''
Without Morals'', il quale torna sulla scia di partenza e ''
The day You Built The Wall''; quest'ultimo estratto interessante e distorto, caratterizzato da frequenti ed evidenti cambi ritmici... Uno splendido solo e il sound tetro.
Per quanto riguarda il finale di ''
The Obsidian Conspiracy'', la band di Seattle ha puntato su: grinta, energia e velocità.
Questo è proprio quanto comunicano ''
She Comes In Color'' e l'omonima ''
The Obsidian Conspiracy''... Traccia finale composta sulla scia dei primi dischi dei
Nevermore.
Concludendo, è possibile affermare che si tratta di un lavoro decisamente perfetto!
Sound, artwork (quest'ultimo disegnato da
Trevis Smith) e produzione risultano impeccabili e si mescolano, al tempo stesso, in un concentrato di rabbia ed eccellenza.
Un disco che suona dannatamente bene, questo dei
Nevermore, il quale andrà a saziare nuovi e vecchi fan.