Nel tentativo di unire la melanconia scandinava con il symphonic black metal di banda come
Dimmu Borgir ed
Emperor, giungono al debutto i finnici In
Silentio Noctis.
Il presente “
Through Fragments Of Christianity” è un disco davvero particolare e atipico perché, a fronte di una sound abbastanza estremo, sebbene arricchito di orchestrazioni e cori melodici, troviamo quale unica scelta vocale quella di una cantante che si esprime solo con clean vocals di stampo lirico/operistico.
Tralasciando il fatto che
Armi Päivinen è una figa pazzesca (vi invito a vedere le sue foto, è la nuova DEA del metal), tuttavia, il risultato è interlocutorio, perché all’inizio non può non spiazzare.
In effetti ci vogliono più e più ascolti per entrare in sintonia con il forte contrasto musica/vocals, anche se, adesso lo posso dire, alla fine il risultato è abbastanza positivo, lascinado intravedere qualche incertezza solo nelle parti più volente, dove le vocals sembrano davvero fuori posto. A contrario, invece, nelle aperture melodiche, come nel binomio conclusivo “
Sinner’s Lament”/”
Signum Crucis”, la voce di Armi è decisamente un quid pluris.
Musicalmente il livello medio delle composizioni è decisamente buono, di certo paga tributo ai nomi citati, ma può comunque vantare una certa dose di originalità, in quanto sovente non disegna puntate in territori propriamente gothic metal, con un piano romantico e archi evocativi, come in “
Advocatus Diaboli”.
In definitiva un buon debutto che sicuramente potrà dare dei frutti in futuro se la band saprà sfruttare i punti di forza che questo disco mostra, e, per inciso, la voce di Armi è uno di questi.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?