Continua l'avventura dei nostrani
Anarcotici, un'avventura che tende ad esplorare mondi sonori alternativi e non facilmente definibili, ecco perchè i termini più efficaci nel descriverli saranno Post (con tutto quello che ne consegue) oppure Alternative. Ad ogni modo queste sono cose di poco conto, perchè
Io (Non) Credo Alle Fate si caratterizza per la sua propensione alla sperimentazione, per non parlare della continua ricerca di atmosfere dilaniate/nti ed eteree, praticamente i pregi e i difetti che la band si porta dietro. Se da un lato fa piacere constatare come nel nostro paese ci siano musicisti dediti ad una ricerca molto personale nei riguardi del proprio modo di esprimersi è altrettanto vero che non è una faccenda facile, e si rischia di annoiare con poco, figurarsi quando la durata complessiva del disco sfiora l'ora di durata e le soluzioni stilistiche sono estremamente compatte ed omogenee. Ci sono dei momenti in cui gli Anarcotici mostrano di avere delle belle idee nel cassetto, e mi sto riferendo a 8019 e Hill Street Blues, però ci sono anche delle fasi in cui i ragazzi sembrano trascinarsi avanti per forza, e qui cito in blocco la seconda metà del cd, spesso senza mordente. Forse è il caso di fare una maggiore sintesi nella propria musica, evitando di allungare la durata complessiva per fare spazio soltanto alle cose strettamente necessarie. Gli amanti del Post-Rock/Metal, e più in generale di tutto il panorama Alternative magari apprezzeranno, questo non posso saperlo, ma per quanto mi riguarda è una certa sensazione di noia a farla da padrone.
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