Copertina 6

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2010
Durata:69 min.
Etichetta:Avantgarde Music
Distribuzione:Masterpiece

Tracklist

  1. DISTANT AUTMUNS RAIN
  2. THE CULT OF SHADOWS
  3. AN ALIGNMENT OF DEAD STARS
  4. THE FLAME
  5. SOUND THE BATTLE HORN
  6. DRINKING THE SACRAMENT OF ETERNITY (REVENGE OF THE IMPALER)
  7. A CALL TO ARMS
  8. DRAGGED TO AN OCEAN GRAVE
  9. CRIPPLES LIES AND A FALLEN PROPHET
  10. GONE...
  11. DRIFTING AWAY IN A SEA OF SORROW
  12. IN A TIME OF HONOUR
  13. VAMPYRE (THE BROKEN DIRGE OF ARISTOCRACY)
  14. NOCTURNE BATRACIEN

Line up

  • Azgorh: all instruments

Voto medio utenti

La storia di questo progetto musicale australiano chiamato Drowning The Light è decisamente particolare: la sua discografia è praticamente sterminata. Tra album, split, mini-cd... e via discorrendo si perde tranquillamente il conto. Adesso ci pensa la nostrana Avantgarde Music a mettere le cose un po' in chiaro producendo (e dando maggiore visibilità) l'ultimo disco in ordine cronologico intitolato An Alignment Of Dead Stars, e va subito detto che la proposta sonora contenuta in questo album è da indirizzarsi esclusivamente agli appassionati e ai devoti fino al midollo osseo, insomma quelli che vivono solo in funzione del Black Metal, basta che rispecchi i soliti stilemi del trucco in faccia, delle foreste e di tutto quell'immaginario esoterico/funereo che pare non smettere mai di intrigare. Musicalmente parlando Drowning The Light si esprime su coordinate che poggiano le fondamenta fra il Black Metal di stampo tipicamente norvegese e il metallo nero vagamente Depressive che rimanda agli USA. La proposta è sicuramente intrigante, la sua eccessiva durata un po' meno; si poteva ottenere un risultato in termini qualitativi più alto togliendo del tutto alcune canzoni che fungono solo che da riempitivo, però non è andata così e fra estenuanti marce ripetitive e ipnotiche si fanno avanti nella nebbia anche discrete canzoni come nel caso di The Cult Of Shadows, Sound The Battle Horn e la title track, tutte poste strategicamente all'inizio. Ovviamente. An Alignment Of Dead Stars è un disco che possiede un qualcosa di mistico e freddo, di molto cupo e funereo, purtroppo spezzato ogni tanto nelle atmosfere dalla famosa ed eccessiva durata di cui sopra. La nostrana Avantgarde ci avrà visto qualcosa di buono, e non a torto, speriamo soltanto che nel futuro Azgorh (il titolare del progetto) sappia fare una maggiore sintesi delle sue intuizioni.
Recensione a cura di Andrea 'BurdeN' Benedetti

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