Forever è il debutto sulla lunga distanza (autoprodotto) degli
Eternal Tragedy. La cosa strana è che questo disco è uscito originariamente nel 2006, e adesso arriva in redazione senza alcun foglio di accompagno, una ristampa? Una nuova edizione? Non è dato saperlo, quindi spazio alla musica. Gli Eternal Tragedy si muovuono in quel limbo dove il Death Metal non è troppo violento, ma anche dove tutto sommato la melodia non è di quelle poi così pacchiane e stucchevoli, e allora? E allora è in quell'esatto punto di unione fra questi due elementi che nacquero i Death, ops! Si avete capito bene, Forever suona come un tributo ai Death dalla prima all'ultima nota, comprese le vocals che in molti punti ricordano le timbriche al vetriolo di Chuck Schuldiner. Il songwriting è in mano alla chitarrista Stefania Ponzilacqua che fa buona mostra di se stessa con un riffing contorto ma al tempo stesso scorrevole e melodico al punto giusto. Pur essendo un'autoproduzione tutto risulta essere curato con una cera professionalità direi, e questo non può che essere un punto di forza per la loro musica. Qualcuno lo chiama Progressive Death Metal, ma io onestamente non saprei cosa possa essere etichettato sotto la parola Progressive, almeno nel loro caso, ma per quanto riguarda il versante Metal ci siamo. Si può e si deve sempre migliorare questo è fuori da ogni discussione, ma la band è partita bene.
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