Arriva anche per i
Meshuggah la celebrazione dal vivo con questo cd (accoppiato ad un dvd) dal banale, ma efficace, titolo “
Alive”.
Tralasciando tutte e considerazioni su quella che, a buon diritto, può essere considerata come una delle più celebrate bands in ambito estremo, veniamo subito ad analizzare il disco.
Partiamo dalla premessa che la discografia della band di Umea è abbastanza corposa, e quindi già in partenza risulta difficile omaggiare tutte le release, tuttavia si resta alquanto sconcertati nel constatare che il disco, composto da 12 tracce, non offre alcun estratto dal fondamentale “
Destroy Erase Improve” e solo due dal loro vero capolavoro, ovvero “
Chaosphere”.
Non a caso, anche dal vivo, i pezzi più riusciti e coinvolgenti sono proprio “
New Millenium Cyanide Christ” e “
The Mouth Licking What You’ve Bled”.
Altrettanto efficaci sono anche gli estratti (4) dell’ottimo “
Nothing”, in particolare “
Rational Gaze” e “
Stengah”. A fare la parte del leone è “
Obzen”, con ben 5 estratti, tra cui l’ottima “
Lethargica” e la fondamentale “
Combustion”, anche se, pare evidente, che rispetto agli altri dischi stiamo parlando di mero autocitazionismo, con canzoni che hanno meno personalità.
Stupisce, ma non troppo, l’assenza di pezzi da “
Catch 33”, vero passo falso della loro discografia, con la batteria campionata (forse che
Haake non sia abituato a suonarlo dal vivo?), e l’assenza di estratti da “
I”, forse per l’eccessiva lunghezza degli stessi. Dulcis in fundo, c’è “
Humiliative”, estratto da “
None”, uno dei primissimi ep della band.
Sviscerata la struttura del disco, non resta che passare all’analisi del merito di quanto ascoltato.
Che i
Meshuggah fossero macchine da guerra, anche dal vivo, era cosa risaputa, ma l’ascolto di “
Alive” ce lo conferma. Anche dal vivo la band non perde un grammo di pesantezza e il suo suonare matematico può essere ancora misurato con un metronomo, con la ragionevole certezza che non sposteranno di un millimetro. Lo stesso
Jens Kidman offre una prova superba.
L’altra faccia della medaglia è, tuttavia, la freddezza dell’esecuzione, caratteristica propria del sound, ma che sostanzialmente reste indistinguibile, o quasi, “
Alive” dalle release in studio della band.
Forse giusto la produzione, non perfetta e cristallina, vale e rendere le 12 composizioni live più umane.
Detto questo ritengo che questo disco non si imprescindibile per i fans della band, almeno non comprato da solo. Conviene, a chi voglia investire i propri soldi, comprare anche il dvd per avere, quantomeno, un riscontro visivo della bravura on stage della band.
Peccato per la scaletta, che penalizza questo disco, anche perché la band utilizza solo 64 degli ipotetici 74/80 minuti di un disco pieno. Valeva la pena sfruttarli tutti. Approssimativi.