Quando gli
Accept nel 1989 in piena crisi di identità si sciolsero, in pochi si sarebbero mai aspettati un ritorno. E ancora meno persone, si sarebbero aspettate un ritorno in grande stile. Sì perché se da una parte la carriera della band tedesca sembrava andare vertiginosamente a picco dopo l’abbandono di
Udo, la band di quest’ultimo, gli U.D.O., racimolavano sempre più consensi in tutto il mondo. Questo grazie a dischi ispiratissimi come “Animal House”, nel quale in gran parte si trovavano le idee degli
Accept per il successore di
“Russian Roulette”, il più accessibile “Faceless World”, o il devastante “Timebomb”.
Fu la pubblicazione del live album
“Staying A Life”, registrato ad Osaka nel 1985, ma pubblicato solo sul finire del 1990 a far muovere la band per una reunion, che si concretizzerà nel 1992 con la formazione originale
Hofmann/Kaufmann/Baltes/Dirkschneider. E
“Objection Overruled”, questo il titolo del disco, è forse uno dei migliori dischi degli
Accept escludendo i classici, un’uscita che, come detto all’inizio, in pochi si sarebbero aspettati.
Seppur il disco sia basato per la maggior parte su mid tempo, questi ultimi sono tutto fuorché noiosi.
“Donation” riesce a fondere lo stile della band con un po’ di AC/DC, mentre
“I Don’t Wanna Be Like You” e
“Slaves To Metal” sembrano partire un po’ in sordina per mostrare poi dei ritornelli assolutamente eccezionali. Si sentono chiaramente nel disco le influenze presenti negli album degli U.D.O., e che sicuramente assieme ai passaggi chitarristici sempre ispirati di
Hofmann hanno contribuito a donare a
“Objection Overruled” una maggiore compattezza. Si torna con
“This One’s For You” su lidi più Speed, e anche la Titletrack posta ad inizio ascolto non scherza, donando un bel po’ di adrenalina alle orecchie dell’ascoltatore. Con
“Amamos La Vida” ci si trova davanti a una ballad ben costruita, dove anche
Udo che non ha certo un tono vocale eccelso per cantare pezzi del genere si trova a suo agio, mentre su
“Sick, Dirty And Mean” si rimette il piede sull’acceleratore con un
Kaufmann in gran spolvero.
A conti fatti si può affermare senza problemi che
“Objection Overruled” sia uno dei dischi della band tedesca passato più in sordina, ma che ha al suo interno una qualità musicale da capogiro. Quando nel 1993 molte delle band sperimentavano, si scioglievano, o cambiavano genere a seguito di mode musicali, gli
Accept riformati non erano intenzionati nel sentire nulla di tutto ciò, ma avevano ben ancorato in mente un solo pensiero, puro e diretto heavy metal.
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