Copertina 7

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2003
Durata:51 min.
Etichetta:Steelborn
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. THE PROPHECY
  2. THE TRAVEL
  3. GATES TO REALM
  4. IMMORTAL
  5. WE'LL REBORN
  6. IN THE VILLAGE
  7. LONG LIFE TO DARK ELF
  8. TEARS IN THE WIND
  9. STORMMASTER

Line up

  • Halley: vocals
  • Franz Montonati: guitars
  • Alex Castelnovo: guitars
  • Emanuele Coccato: bass
  • Gianluca Luci: drums

Voto medio utenti

Come avevo auspicato non molto tempo fa, alle prese con il loro ultimo demo, gli Ahrcana sono arrivati alla realizzazione del loro debut album ("Into The Prophecy" per la Steelborn Records) facendo notevoli progressi. Chiariamo subito: gli Ahrcana non hanno stravolto alcunché del loro sound, solo che ora lo "fanno" meglio. Lo documentano immediatamente le due canzoni già presenti sul demo e qui poste, subito dopo la più classica delle intro, ad inizio del CD. Molto ha contribuito la produzione svolta ai New Sin Studios sotto l'occhio vigile di Luigi Stefanini, ma anche il gruppo milanese sembra più convinto e compatto rispetto al passato. Gli Ahrcana attingono sempre da Helloween, Running Wild, Iron Maiden e Manowar e si tengono ben lontani da atmosfere sinfoniche e neoclassiche o da tentativi pseudo progressive; anche la produzione, non troppo pulita, è ruvida il giusto. Gli Ahrcana non eludono a diverse ingenuità, più che altro negli arrangiamenti (si poteva alleggerire ad esempio "Gates to Realm") e su qualche passaggio vocale, sopratutto sugli acuti di Halley, il quale talvolta incespica anche sulla pronuncia. I punti di forza sono invece il chitarrismo di Franz Montonati e Alex Castelnovo (ad esempio la fuga su "Immortal" o il lavoro su "In the Village") e la capacita di piazzare buoni refrain e melodie al momento giusto. Massiccio il predominio del power/speed, dall'opener "The Travel", sino a "Stormmaster", che conclude l'album ed è, come accade spesso in queste occasioni, il pezzo più strutturato. "We'll Reborn", piazzata a metà CD, rallenta vistosamente i ritmi, una ballad che snellita avrebbe reso di più. Meglio le due canzoni successive, "Long Life to Dark Elf" (dedicata al primo monicker del gruppo?) ed "In the Village". La prima è orientata ad atmosfere epiche e folk, accostabili ai Blind Guardian e con una discreta dose di Maiden, mentre la seconda è un brano dalle molteplici sfaccettature, ottimi passaggi strumentali ed un tiro discreto. Certo, "Into The Prophecy" suonerà parecchio retrò e magari in alcuni momenti ingenuo... ma per me questo è un pregio!
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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