I Giapponesi si sa sono, musicalmente ma anche no, dei folli. E come poteva l'etichetta "folle" per eccellenza, alias la Relapse, non dedicare uno split cd ad una manciata di queste bands? Il "japanese assault" in oggetto è aperto dai Senseless Apocalypse, band dedita ad un ferale ed accecante grindcore che nelle 14 tracce lascia, raramente, spazio a rallentamenti nei quali la proposta approda su lidi hardcore relativamente più tranquilli (per quanto tale genere possa esserlo) quando non è propriamente punk. Tuttavia per la maggior parte del tempo ci attestiamo su accelerazioni al fulmicotone, velocità scriteriate e una voce perennemente in overdrive. Tutto sommato il risultato è buono pur potendo racchiudere la band nel cosiddetto "nulla di trascendentale". La successiva band sono i Muga che nei 5 pezzi in programma ci propongono un rock'n'roll molto veloce che, talvolta, sfocia nell'hardcore più tirato pur restando la proposta sempre molto melodica. Vibrazioni iperamplificate e voce alcolica fanno il resto. La band si fregia anche di una cantante donna che si fa notare come eccellente rinforzo alla voce principale. Nel complesso la proposta è piacevole e in alcuni punti offre anche alcuni riffs di chiara derivazione stoner. Per intenderci siamo dalle parti delle ultime cose degli Entombed ("Camouflage" sembra proprio un loro pezzo!). La terza band in programma sono i Realized, autori di 14 tracce di "ignorante" grindcore molto sci-fi che molto deve alle prime cose dei Napalm Death. La scelta sci-fi per quanto possa essere affascinante purtroppo inficia a mio parere la proposta, terremotante, dei Realized. Insomma non provate ad ascoltare queste tracce con le cuffie o rischiate seriamente i timpani visto che la batteria e le chitarre sono davvero molto disturbate e sfibrate. Talmente sfibrate che nei rallentamenti sembra di stare ascoltando una band sludge (ma forse che sia proprio così?). In definitiva la band però spacca, con doppia voce growl/screaming ed una voglia di far male l'ascoltatore veramente notevole. Le cose vecchie non passano mai di moda. L'ultima band in programma sono gli Swarrrm con tre r. Forse le 4 tracce di questa band sono la cosa più degna di nota di questo dischetto pur, trovando io, un pò azzardato il paragone con gente del calibro di Converge e Dillinger Escaple Plan. A questi ultimi fa il verso la prima song "Weakness" che tra melodia, stacchi ragionati, accelerazioni fulminanti e schizoidi si lascia ascoltare con piacere. Notevoli i due cantanti che, tra growls inveterati e screams lancinanti, creano un'atmosfera di perenne apocalisse. Però diciamo che grosso modo nelle quattro tracce non c'è molto di più, pur dimostrando al band una buona vena compositiva. Decisamente ottima la doppia prova vocale anche se mi vien il dubbio che questa band non abbia testi e che i singers si limitino a urlare scriteriatamente. Who knows? Ma soprattutto who cares? Notevole la conclusiva "Suffer" che fedele al titolo lascia, su un arpeggio malinconico, uno dei singers quasi strozzarsi in preda alle convulsioni prima della cieca e inarrestabile accelerazione finale. Il risultato è nel complesso buono e ci consegna una promessa per il futuro. Occhio a questi grrrinderrrs. Nel complesso se volete dare uno sguardo ad una scena esotica ma estremamente vitale questo dischetto potrebbe fare per voi.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?