Gli
Endovein sono un giovane gruppo italiano che ha deciso di dedicarsi anima e corpo alla causa del Thrash Metal più classico, e con l'aiuto della sempre più attiva Punishment 18 ci sono le possibilità di riuscirci. Certo, non saranno i nuovi Exodus, ma almeno hanno la concreta chance di mettersi in mostra. Iniziando da una confezione professionale e ricca di informazioni per poi passare al tipico artwork con scene di apocalisse sociale gli Endovein imbastiscono un album spontaneo e genuino, assolutamente non innovativo, ma non è questo il problema. La produzione è cruda e dal forte appeal live, e per quanto mi riguarda avrei donato maggiore impatto alla sezione ritmica, ad ogni modo sono i soliti dettagli marginali e non così influenti.
Waiting For Disaster malgrado i suoi difetti (beata gioventù) e i suoi pregi (la maggioranza, e comunque riconducibili sempre alla giovane età dei componenti) scorre via liscio, il tutto grazie ad una marea di riff asciutti e tirati che hanno un buon potenziale fatto di groove e di linee melodiche che si stampano immediatamente nella mente dell'ascoltatore. Gli episodi migliori sono posti tutti ad inizio album ovviamente, e rispondono ai nomi di Endless Prophecy, Forrest Gunner e Lynched By Fate, brani che in alcuni momenti fanno tornare in mente i mitici Agent Steele. Qualcosa da rivedere effettivamente c'è, come ad esempio la voce del cantante, non sempre all'altezza della situazione, e non perchè stonato, semplicemente si ha come la sensazione che viaggi parallelamente alla musica, un difetto risolvibile con l'esperienza e l'affinamento delle proprie potenzialità.
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