Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2010
Durata:68 min.
Etichetta:Jolly Roger Records
Distribuzione:Masterpiece

Tracklist

  1. MASSACRO (NEW RECORDING 2009)
  2. LA MORTE DEL MONDO (NEW RECORDING 2009)
  3. E VIVERE SARA' (NEW RECORDING 2009)
  4. COME STAI (NEW RECORDING 2009)
  5. INQUISANTESIMO (INQUISANTISM 2007)
  6. INTRINAKRIUS (INQUISANTISM 2007)
  7. I DIAVOLI DEL RE (INQUISANTISM 2007)
  8. L'ERETICO (INQUISANTISM 2007)
  9. IL BOIA (INQUISANTISM 2007)
  10. L'ERA DEL MALE (SANCTA INQUISITIO 2005)
  11. LA MORTE DEL MONDO (INTRINAKRIUS DEMO ORIGINAL 1996)
  12. E VIVERE SARA' (INTRINAKRIUS DEMO ORIGINAL 1996)
  13. POTENZA TRIBALE - INSTRUMENTAL (INTRINAKRIUS DEMO ORIGINAL 1996)
  14. MASSACRO (INTRINAKRIUS DEMO ORIGINAL 1996)

Line up

  • Flavio Rezza: vocals (Tracks 1-4)
  • Michele Vitrano: vocals (Tracks 5-14)
  • Francesco Chiazzese: guitar, keyboards, backing vocals
  • Ezio Montalto: guitar (Tracks 5-14)
  • Flavio Russo: bass (Tracks 1-4)
  • Piero Orlando: bass (Tracks 5-14)
  • Claudio Florio: drums

Voto medio utenti

Heavy metal e lingua di Dante: un rapporto da sempre difficile e contrastato.
Personalmente sono (come probabilmente ho già scritto in qualche altra occasione) un grande estimatore di questo pericoloso connubio, riservando parole d’elogio per chi ha dimostrato e dimostra di essere talmente valoroso da sottoporsi a questa prova, ricca, purtroppo, di molti rischi e di poche gratificazioni, in un mercato “interno” troppo esterofilo per sostenere adeguatamente una scelta del genere, e in quello internazionale che solo recentemente ha saputo, seppur raramente, accettare idiomi che non fossero quello anglosassone.
Essere un ammiratore di questa forma espressiva, non significa, andando oltre una questione di opportunità “mercantile”, non riconoscerne le oggettive problematicità nell’ottica di rendere fluide le metriche ed eloquenti i temi trattati, tanto che spesso, forse proprio per la suddetta prepotente affezione, mi trovo in realtà ad essere, dopo aver concesso loro l’onorificenza del coraggio (o dell’incoscienza, in qualche caso), il primo spietato censore di quelli che, pur alimentati dalle migliori intenzioni, falliscono nell’impresa e farebbero meglio ad affidarsi ad un vocabolario maggiormente rassicurante e protettivo.
Non è questo il caso dei palermitani Trinakrius, che, ormai convertitisi, di fatto, all’inglese, a questo “Massacro” consegnano tutta la loro congenita passione per la lingua natia associata alle sonorità spigolose del rock e del metal, arrivando fino a quell’heavy-groovy-doom che li identifica, oggi, tra le band di maggior spicco del Belpaese.
Stiamo, infatti, parlando di una collezione che ripercorre, con pezzi che vanno dal 1996 al 2009, risuonati o in forma originale, un po’ la storia del gruppo siculo, riscoprendo anche la sua anima più rock (una “roba” che, esasperando un po’ le cose, potrebbe addirittura non dispiacere ai fans dei Litfiba!), quella che rende l’inedito “Come stai” una virile ballata caratterizzata da un romanticismo nella melodia e nel testo abbastanza sorprendente per chi è avvezzo alle bordate ossianiche degli ultimi Trinakrius.
Non mancano nemmeno quelli, in “Massacro”, capaci di sgranare un rosario fatto da Sabbath, Candlemass, Trouble, Angel Witch, Savatage, Cathedral, e non saprei sinceramente dire quale sia la variante della band maggiormente efficace, così com’è arduo scegliere tra i Trinakrius “inglesi” di “The black hole mind” e quelli “italiani” rappresentati così bene da questo disco, assolutamente credibili e intensi, pur senza apparire (ma non è assolutamente indispensabile) come autorevoli aspiranti a insigni premi letterari.
Sono, in fondo, le due facce di un unico soggetto di notevole talento, che ha voluto fare un “regalo” a chi saprà apprezzarlo, offrendo la panoramica di una parabola artistica (comprese le tracce in versione dimostrativa, ovviamente meno professionali dal punto di vista sonoro), che, sono certo, sarà in grado di offrire anche in futuro la sua peculiare forza espressiva concedendole nuove sfumature e configurazioni (il concept album dal titolo vagamente Maiden-iano “Seven songs of the seven sins”, a quanto sembra, è già in fase di lavorazione!).
Non mi resta che terminare consigliando l’acquisto di “Massacro”, dimostrando così agli scettici che anche il metallo cantato in italiano possiede delle chance in senso commerciale, se è sostenuto dalla qualità … e chissà che, così facendo, non convinciate i Trinakrius a non abbandonare (magari almeno non del tutto) questa soluzione espressiva a loro parecchio congeniale …
Recensione a cura di Marco Aimasso

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