Che il death metal nel corso degli ultimi 15 anni abbia intrapreso la strada della "corsa sfrenata alla tecnica" è sotto gli occhi di tutti, come anche palese è come questa deriva stia creando una miriade di formazioni abilissime da un punto di vista tecnico, ma prive di anima nella musica che propongono. Un esempio di questa categoria sono gli americani
Brain Drill, oggi alla seconda prova su disco con questo nuovo
"Quantum Catastrophe": la band a stelle e strisce ci propone un death metal intricato e ultratecnico, dominato dalla ricerca delle strutture più improbabili e dalla volontà di esibirsi in una sequela senza fine di virtuosismi freddi come il ghiaccio del Polo Nord. La cosa che più colpisce (in senso negativo ovviamente) è l'uso smodato di sweep picking, inserito sistematicamente in ogni pezzo e che già alla seconda canzone ha stufato, mentre i brani sono come da copione ricchi di cambi di tempo e privi di qualsiasi punto di riferimento per l'ascoltatore che si ritrova incautamente sommerso da tecnicismi di ogni sorta. Nulla da eccepire circa la preparazione dei musicisti coinvolti, ma rimanendo sempre in ambito death tecnico il paragone con mostri come Necrophagist, Psycroptic o i nostrani Illogicist è piuttosto impietoso. Il filo conduttore che unisce tutti i brani di "Quantum Catastrophe" è purtroppo quello che ogni band del genere dovrebbe evitare con cura: la noia.
Se siete amanti delle masturbazioni tecniche, se vi piace bearvi ad ascoltare progressioni a velocità supersoniche, se ad ogni cambio di tempo (ovviamente il più composto ed irregolare possibile) avete un erezione, allora i Brain Drill fanno decisamente per voi. Personalmente, finita questa recensione, mi metterò ad ascoltare qualcosa degli Obituary, che non saranno delle bestie ma con un riff si mangiano in un sol boccone questo disco piccino piccino.
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