"Klatoo,
verata,
ni...cough cough..ehm"
Dopo questa doverosa quanto intuile ai fini della discussione introduzione (peste colga chi non coglie la citazione), passiamo alle cose serie: i canadesi
Necronomicon sono un combo dedito ad un death metal dalle tinte blackeggianti, am non di quelli che hanno l'unico scopo di devastare tutto quello che si frappone sul loro cammino. La proposta musicale dei gruppo infatti, pur dando i debiti spazi alle sfuriate di rito, si presenta sorprendentemente ragionata e melodica al punto giusto, con un tocco orientaleggiante in certi momenti che ha sempre il suo perchè. Nessuno spazio per la caoiticità o la violenza sonora fine a se stessa, ed anzi una certa intelligenza compositiva in gradod i dare respiro ai pezzi che oltretutto si presentano abbastanza lunghi, ma senza esagerare. Assolutamente calato nel contesto che gli compete il growl del singer
Rob "The Witch" Tremblay che si destreggia molto bene dietro al microfono e con la sei corde, come anche in fase solista con assoli ponderati e melodici. Pezzi come l'opener "Into The Fire", "The Awakening", l'intermezzo strumentale "The Time Is Now" (pareva brutto metterlo verso la metà del disco? così non ha molto senso..) o "Necropolis" non avranno dalla loro una spiccata orginilità ma possono vantare una buona resa, sempre a cavallo tra attacco frontale e melodia.
Non saranno il gruppo migliore della Terra, ma c'è ben di peggio in giro rispetto a questo
"The Return Of The Witch". Forse il monicker adottato dai canadesi era più indicato per una band death metal marcio ed ignorante fino al midollo..
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