Al quinto disco i
Burden Of Grief (nessun riferimento al sottoscritto) dovrebbero aver acquisito uno stile proprio, il condizionale è purtroppo d'obbligo. Passano gli anni, passano le mode ma loro sono sempre qui, puntuali come orologi Svizzeri, e gli fa pure onore da una parte, ma almeno la piantassero di riproporre il solito Death Metal melodico in salsa svedese, quello che tanto deve agli At The Gates (in alcuni frangenti veramente in modo esagerato) oppure agli In Flames di inizio carriera. Ok, non c'è assolutamente nulla di male in tutto questo, effettivamente ognuno suona quello che gli piace e come gli pare, ma non capisco come sia possibile che la Massacre Records riesca a trovare i fondi per realizzare, finanziare e in seguito promuovere un album che già in partenza possiede pochi margini di visibilità. Parliamoci chiaro: ai metallari dopo un po' piace tornare sugli originali, o almeno su quei gruppi che se pure derivati hanno qualcosa di concreto da offrire. Follow The Flames è il classico susseguirsi di luoghi comuni in fatto di Death Metal melodico, dai riff in up tempo, diretti e catchy quanto basta, alle ritmiche sostenute continuamente alla ricerca di un buon groove, e per finire la voce: strillata e abrasiva come la carta vetrata, in sostanza come quella di Tomas "Tompa" Lindberg (c'è bisogno di ulteriori presentazioni?!). Chi non è mai entrato in contatto con la loro musica è vivamente consigliato di cominciare dai primi due dischi (se proprio deve farlo), quelli più onesti e sinceri, perchè partire da questo Follow The Flames potrebbe lasciare l'amaro in bocca. Cloni.
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