Conosco questi tedeschi
Doomshine soltanto di nome, o almeno ne avevo sentito parlare discretamente, quindi ho accolto con curiosità il loro secondo disco intitolato
The Piper At The Gates Of Doom. La band pur essendo abbastanza giovane sa muoversi nei meandri del più classico e tradizionale Epic/Doom Metal, quello che tanto per intenderci deve tutto alla lezione impartita dai Candlemass, anche se per fortuna (ma non soltanto grazie a lei...) i Doomshine riescono a scrivere delle canzoni energiche e dall'alto contenuto metallico, ad ogni modo non aspettatevi cavalcate alla Iron Maiden; qui dentro si affoga nell'acciaio allo stato fuso, che cola lentamente e ricopre tutto. Non sono dei mostri in fatto di innovazione, però in tracce come Actors Of The Storm, Doomshine Serenade, Cold Cypher Ceven e Rivers Of January fanno emergere un qualcosa di vitale e pulsante. La loro proposta musicale non rimane impressa al primo ascolto, a dire il vero sono necessari ulteriori approfondimenti prima di riuscire a carpire tutte le sfumature più o meno sottili che si celano dietro il loro suono, e questa impresa non è facilitata nemmeno da una durata complessiva che supera i settanta minuti complessivi. Epici e poderosi, per alcuni versi solenni e monolitici, senza mai sfociare nel grossolano, i Doomshine tornano sul mercato assestando un colpo che saprà fare la gioia di tutti gli amanti del Doom Metal più Tradizionale.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?