Spiacente, ma i Morbid Angel rappresentano il passato. O perlomeno non sono più i leader di un certo movimento che è stato per anni uno dei più rappresentativi della scena metal, quello del death metal statunitense più incontaminato e ferale, dominato a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 con dischi come “Altars of Madness” e “Blessed Are The Sick”, autentici capolavori immortali e destinati a segnare un’epoca. Dopo il mediocre “Gateways to Annihilation”, Trey Azagthoth e compagni ci riprovano con la lettera H ma il risultato non è migliore, anzi. C’è poco da analizzare o riferire, semplicemente il songwriting dei Morbid Angel, dal momento in cui il vecchio singer David Vincent è impazzito dirigendosi su altri lidi musicali, si è svilito all’inverosimile, rappresentando la media di milioni di bands underground che non ce la faranno mai ad emergere: brani davvero mosci, inconcludenti, non aggressivi ed inoffensivi che lasciano un senso di tristezza sconsolato dovuto allo scomodo paragone con quanto fatto in precedenza dal terzetto/quartetto statunitense, almeno fino al buono “Formulas Fatal To The Flesh.” Sedici brani assolutamente anonimi, questo è quello che troverete in “Heretic”, un album formalmente perfetto e suonato in maniera assolutamente ineccepibile, ma dannatamente vuoto di contenuti e privo di quella genialità che da sempre (o quasi) aveva contraddistinto i Morbid Angel. Speriamo in un repentino ritorno ai fasti che furono e nel frattempo possiamo inserire nel nostro lettore cd qualcosa di più adeguato, qualsiasi cosa tra le lettere A e E va più che bene… “Domination” al momento mi sembra la scelta migliore.
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