Eccola qua la bomba della seconda parte del 2010.
Tanto per essere chiari sin dall'inizio, "
The Golden Bough", primo lavoro dei teutonici
Atlantean Kodex, è un capolavoro.
Un capolavoro sì, un concentrato di metallo epico, fumante, senza compromessi, maestoso e solenne come raramente mi era capitato di ascoltare in passato, specialmente negli ultimi anni; la voce di
Markus Becker, vera marcia in più della band e bellissima sia per colore sia per altezza, declama ed esalta in maniera perfetta i granitici riffs della coppia d'asce
Manuel Trummer / Michael Koch e fin dall'iniziale "
Fountain of Nepenthe", con più di 10 minuti di esaltazione, si intuisce di trovarsi di fronte a qualcosa di veramente speciale.
"
True Metal at its best" potrebbe essere lo slogan commerciale perfetto per gli Atlantean Kodex, già vincenti fin dalla bellissima copertina che completa "
The Golden Bough": un mix di
Candlemass, i
Bathory dei viking album "
Hammerheart" e "
Twilight of the Gods",
Dark Quarterer era "
Etruscan Prophecy",
Virgin Steele dei tempi d'oro,
Crom,
Doomsword e chi più ne ha più ne metta, il tutto con un carisma ed una professionalità di primissimo piano, riscontrabile anche nella produzione di ottimo livello ed un po' retrò nelle scelte del sound, com'è giusto ed ovvio che sia; anzi, da sottolineare la scritta che recita:
"
No Triggers and Quantization used while recording the Drums. No Dolby used in the Mix."
Un album veramente "metal" nel senso stretto del termine, composto da mid-tempos rocciosissimi, chitarre acustiche e cori, atmosfere drammatiche e cariche di pathos, temi mitologici, insomma in una sola parola fottutamente EPICO.
Tutto il disco viaggia su livelli inauditi, in ogni caso è d'obbligo segnalare, oltre alla già citata opener, "
Pilgrim", "
Temple of Katholic Magick", l'omonima "
The Atlantean Kodex" e la conclusiva lunghissima suite da 15 minuti di durata "
A Prophet in the Forest", che chiude il lavoro in maniera trionfale.
"
In hallowed halls our horns resound
Purify this holy ground
And from the ruins of Europa
Again we shall rise"
Il potere e la forza di "
The Golden Bough" sono tutti racchiusi in questo verso: se anche voi vi emozionate e provate brividi di fronte a queste parole, questo è uno dei dischi della vostra vita.
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