Che bello sentire di nuovo lo Zio Alice tornare sui lidi che l'hanno reso una delle ultime vere icone del Rock: puro e diretto Rock'N Roll, certamente dal sapore vagamente old, ma così dannatamente coinvolgente e sempre, sottilmente, costantemente, irriverente e velato di humour nero. I due precedenti albums ('Brutal Planet' e 'Dragontown'), decisamente più moderni ma anche sotto tono - pur contenendo qualche chicca in qua ed in là – sono definitivamente sepolti, ed il buon vecchio Alice sembra aver riscoperto il proprio amore verso il se stesso degli inizi. La carica elettrica dell'opener (e già nuovo cavallo di battaglia) 'What Do You Want From Me?', il verso che 'Between High School & Old School' compie verso la "nuova" scena Rock anglo-americana, che vede i The White Stripes, i The Vines ed i The Strokes come i trascinatori del genere (figliocci proprio dell'Alice Cooper di 'School's Out', 'Elected' o 'Billion Dollar Babies' tanto per citare tre songs a caso) e la pungente ironia del nuovo inno 'Man Of The Year' sono già sufficienti per descrivere la verve, la passione e la carica che questo unico artista e la sua band riescono ancora a trasmettere. Ne volete ancora? Ok, vi segnalo la bellissima 'Bye Bye Baby', ove, oltre ad una grandissima interpretazione di Mr. Cooper, vengono rispolverati anche i fiati, oppure la soffusa e tenera ballad 'Be With You Awhile', il tributo alla prima scena Rock di Detroit (al periodo il Nostro se la godeva con Iggy Pop & The Stoogies, Ted Nugent e gli MC5 - a proposito, Wayne Kramer appare alla chitarra come guest proprio in questa song) o il Rock più graffiante di 'Spirtis Rebellious'. E' finita qua? Mi spiace, ma non direi, anche perché 'The House Is Haunted' quando piomba, nella sua oscura teatralità ed innocenza, produce brividi a profusione, le seguenti 'Love Should Never Feel Like This' e 'The Song That Didn't Rhyme', pur essendo anche troppo easy, si lasciano inghiottire in un sol colpo, mentre il piede sull'acceleratore viene spinto fino in fondo con la penultima 'I'm So Angry', molto rocciosa, e la conclusiva 'Backyard Brawl', vicino alle sonorità più moderne delle ultime fatiche. 'The Eyes Of Alice Cooper' è un album praticamente imperdibile per gli amanti del Rock'N Roll d'annata, per i cultori del suono senza fronzoli, di quello proveniente da un garage (questa volta non è tanto per dire, l'album è stato registrato in presa diretta in uno studio improvvisato in una stanzona vuota, per catturare l'ambiente garage, appunto) sporco ed immurciato e per coloro che non hanno dimenticato i vecchi inni di rivoluzione dello Zio Alice. Un album di Rock’N Roll vero, composto e suonato con sincerità, senza nostalgia, e con un cuore grosso così. Grande. Nota per i feticisti del dischetto: l’album esce in quattro versioni, musicalmente uguali, ma con gli occhi di Alice nella front cover di diverso colore…
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