Cosa altro bisogna aggiungere che non sia stato già detto in merito alla carriera dei
Malevolent Creation? Una vera e propria macchina del Death Metal che malgrado le leggi di mercato, le mode stilistiche, e tanti altri fattori esterni all'essenza stessa della musica pare non volersi assolutamente arrendere. Sono passati già tre anni dal precedente Doomsday X ed eccoci qui a parlare di
Invidious Dominion, un nuovo disco fatto di tradizione, sudore e passione. Magari si è esaurita la spinta creativa di album seminali come
The Ten Commandments, Retribution e Stillborn, ma il rovescio della medaglia mostra un gruppo che crede ciecamente in quello che suona.
All'interno dell'undicesimo cd (!!!) dei Malevolent Creation troverete sul vostro cammino brani come Conflict Finalized, Slaughterhouse, Antagonized e altri ancora... tutti molto compatti ed omogenei. Stilisticamente parlando questo nuovo capitolo della loro saga è forse quello che maggiormente strizza l'occhio al passato stesso della band, mettendo in evidenza un songwriting fatto di ossessioni sonore cupe, di riff morbosi e claustrofobici, sempre e comunque lontani dalla cacofonia o dal semplice volersi dimostrare cattivi a tutti i cosi.
Phil Fasciana continua imperterrito a proporre i suoi malvagi riff di chitarra come del resto non ha mai smesso di fare. Un buon lavoro viene svolto anche dal figliol prodigo Brett Hoffman, ormai completamente riabilitato in formazione.
Tirando le somme va detto che
Invidious Dominion non è proprio un capolavoro indispensabile all'evoluzione del Death Metal, questo no, più che altro è la sincera testimonianza di una band che continua a fare più che dignitosamente il proprio dovere, e i fans lo sanno.
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