Copertina 5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2010
Durata:41 min.
Etichetta:Epic

Tracklist

  1. COWBOY WAY
  2. DEBT THAT ALL MEN PAY
  3. HELL OF A TIME
  4. STAMPEDE
  5. BETTER MAN
  6. IT'S ON!
  7. POLE RIDER
  8. COLD AS A STONE
  9. STAND OR WALK AWAY
  10. ALIVE AND WELL
  11. ORDER THE SUN

Line up

  • Chad Gray: vocals
  • Greg Tribbett: guitar
  • Tom Maxwell: guitar
  • Bob "Bobzilla" Kakaha: bass
  • Vinnie Paul: drums

Voto medio utenti

Sono da sempre piuttosto scettico quando viene messo su un supergruppo all'interno della scena metal, dedito più a suscitare le attenzioni di qualche ragazzino in attesa della big-sensation costruita sui nomi del passato che a produrre e suonare musica con i controcoglioni.
In questo caso Vinnie Paul in primis, dopo le tristi faccende dei Pantera, accompagnato da Chad dei Mudvayne sono un ottimo biglietto da visita anche per il "metallaro" più sprovveduto ed inesperto.

Dopo il debutto omonimo di tre anni fa, che già si era segnalato per una scialbezza da lasciare attoniti, ecco che "Stampede" non fa che riproporre gli stessi stilemi, gli stessi riffs, le stesse ambientazioni di tre anni fa. E, purtroppo, anche gli stessi mediocri risultati.

"Stampede" è semplicemente un disco che si regge a malapena in piedi grazie alla produzione abrasiva e possente che gli è stata conferita a suon di dollari, che fa del groove la sua caratteristica predominante (ed unica): tolta questa e spogliato di tanta abbondanza sonora, sotto la superficie laccata questo album non rivela che prestazioni assolutamente anonime, che non sanno dove parare, e che mescolano senza alcuna genialità, ma anche senza alcun mestiere, il melting-pot di influenze delle formazioni madre.

Ecco quindi un rozzo e sporco heavy metal di scuola ovviamente statunitense, con pesanti influenze southern, oltremodo sguaiato ed alcolico, su cui non convincono nemmeno le urla di Chad Gray, troppo monocorde e piatto, addirittura preferibile nella ballad "Better Man", sebbene non possa essere certo definito un virtuoso delle corde vocali.

Qualora si fosse trattato di una band "normale" o alle prime armi probabilmente ci sarebbe stato un 6 di incoraggiamento, ma considerate le forze in campo non possiamo soprassedere e fare altro che assegnare una insufficienza a questo spompatissimo "Stampede", un disco luccicoso adatto a qualche sprovveduto ed inesperto metalhead statunitense e poco più.
In Europa, onestamente, pretendiamo di meglio.
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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