Vengono da Tessalonico, antica Grecia, ma gli
Homo Iratus prendono musicalmente spunto da tutt'altra parte del globo, più precisamente il Brasile di Sepultura e Soulfly. Il risultato non può essere che un metal dai tratti moderni, talvolta accostabile al crossover votato all'assalto frontale più diretto e senza fronzoli: com'è giusto che sia per un'uscita di questo genere, questi tre ragazzi non disdegnano di ricercare il groove più coinvolgente facendo ricorso a tempi incalzanti in pieno retaggio hardcore intermezzati da stacchi possenti e ritmiche cadenzate nonchè spezzate che invitano a saltare a più non posso. I quattro brani di "Truth Conquers All" ci mostrano una band certo non trascendentale in quanto a originalità ma che comunque ci sa fare nel proprio ambito, con un songwriting compatto ed efficace capace di dare il giusto spazio ai momenti più serrati ed aggressivi e alla componente core/groove insita nell'anima degli Homo Iratus. In questa sede segnaliamo il brano di chiusura "Ka Mate", certamente il più riuscito del lotto e chiaramente ispirato alla danza maori portata al successo dagli All Blacks.
Buona la prima, speriamo solo che questi ragazzi continuino così e non si perdono per strada..la strada per il successo è ancora molto lunga!
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?