Buongiorno a tutti, e benvenuti in Italia… Il capolavoro che sto per presentarvi è firmato
SolidVision, una band di origini sarde che, col passare del tempo, si è un po’ internazionalizzata; e così, dopo il supporto fornito a Charlie Dominici per la realizzazione di due terzi della sua trilogia a titolo “O2”, i Solid Vision (con o senza spazio? Non l’ho ancora capito…) tornano a fare i conti con se stessi, e dopo 4 anni, sfornano un album che, per il sottoscritto è una vera e propria perla di questo 2010, almeno per quanto riguarda il prog-metal più puro.
Le influenze Dream Theater ormai fanno parte del DNA dei SV, ma, finalmente, le suddette influenze sono state metabolizzate e digerite, permettendo ai 5 musicisti di trovare una dimensione assolutamente personale.
A cosa ci troviamo di fronte, dunque, ascoltando “
Sacrifice”? 10 tracce (ed un’intro) di puro prog-metal, in cui i Solid Vision danno sfoggio di una tecnica ed una freschezza compositiva di un livello superiore. Vi segnalo, tra le altre tracce, l’intro monolitico di “
Apocalypse”, la dreamtheateriana “
New Emotions”, in cui la voce di Samuele riesce a mantenere un timbro riconoscibilissimo, spesso virato su momenti più graffianti, pur non disdegnando, quando il momento lo permette, acuti da capogiro.
La bellezza di questo “
Sacrifice”, è sentire 10 songs che suonano come “canzoni”, e non come meri esercizi virtuosistici di questo o quel musicista. Le tracce hanno una trama ben definita, ed è compito dei 5 membri della band dare il loro personale apporto ad ognuna di esse, lavorando più per la squadra che per il singolo. Il risultato è dei più soddisfacenti: “
Millions of People” ammalia con la sua strofa morbida, per poi esplodere in un brano variegato e di classe, il riffone di “
Shudders on my back” vi farà agitare sulla sedia, “
From Hell to Paradise” ci regala un momento più lento e dolce, il cui Samu tira fuori il meglio dalla sua voce. E che dire delle bordate quasi thrash di “
Victim dies in Vain”, o della lunga e maestosa “
Sacrifice for one life”? In tutto questo ben di dio, date per scontata l’anima metal-prog: tutte le canzoni sono una selva intricata di movimenti musicali, cambi di tempo, accelerazioni fulminee o assoli da paura, il tutto mandato giù in 4-5 minuti, ed è una goduria giocare di pausa-rewind, per andarsi a riascoltare perle di 3-4 secondi, sparse qua e là per tutto il disco.
In conclusione, disco da avere assolutamente per tutti gli amanti del metal-prog, ed applausi a scena aperta per i SolidVision, con lo spazio o senza. Highlight dell'anno.