Un altro live degli
Asia. L’
ennesimo.
Forse è vero che tutta l’operazione olezza un po’ troppo insistentemente di
vile cartamoneta, nell’ambito di un palese tentativo di cavalcare l’onda lunga della fascinazione che la reunion in formazione originale ha sicuramente stimolato sui fans “storici” del gruppo e, perché no, in parte pure su qualche
imbelle neofito, presumibilmente intrigato dal ritorno di uno dei più celebri supergruppi del rock internazionale.
Eppure, non riesco proprio a criticare in maniera smodata questo “Spirit of the night – Live in Cambridge 2009”, principalmente, presumo, per l’amore incondizionato che nutro per questi veterani e per le loro canzoni, da valutare come un collaudatissimo ma sempre molto efficace balsamo per l’anima, tra autentici (più o meno grandi) classici della musica (“Time again”, “Only time will tell”, “Sole survivor”, “Don’t cry”, fino al celebre “Heat of the moment” - incensata pure da Dean Winchester, uno dei due fratelli protagonisti della serie “Supernatural”, in un episodio visto di recente in TV - senza dimenticare la “chicca” di fama ELP “Fanfare for the common man”!) e brani meno storici (quelli tratti da “Phoenix”, il bellissimo lavoro del “rientro”), costantemente all’insegna della forza emotiva, dell’intensità interpretativa e del lirismo emozionante, aspetti, di là da ogni possibile retorica, davvero immortali e fondamentali in ogni forma d’arte che possa definirsi tale.
Una prevedibile tecnica strumentale di assoluta eccellenza, si accompagna ad un pathos tangibile che il pubblico restituisce in forma di entusiasmo, per un gruppo che sembra aver mantenuto intatta, oltre alla scaltrezza della “vecchia gloria” e un’invidiabile forma “fisica”, anche e soprattutto quell’energia e quella passionalità (cui contribuisce fattivamente la laringe straordinariamente evocativa di John Wetton, uno di quelli che onora nella maniera più nobile i fondamenti della “comunicazione per mezzo di corde vocali”) necessarie a rendere un’esibizione live, sebbene compressa nei solchi di un Cd, un’esperienza degna di essere vissuta.
La versione DVD dell’opera, poi, non disponibile per questa disamina, sono certo aggiungerà qualche ulteriore incentivo alla plausibilità di un eventuale investimento economico, per un’uscita, vista anche l’abbondanza attuale del mercato, certamente non indispensabile e tuttavia assai affidabile e meritevole di rispetto.
Un superfluo che piace.
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