Ormai anche i sassi lo sanno: nell'est Europa non sono poche le band dedite al Black Metal nella sua incarnazione più pura e tradizionale, e questi
Khors non sono da meno.
The Flames Of Eternity’s Decline/Cold è una ristampa dei due album a cura della Paragon Records e onestamente non si capisce bene a chi possa giovare; non stiamo parlando di un gruppo seminale, in più metteteci la crisi economica/discografica e il quadro è completo. Il primo disco in esame risale al 2005 ed è l'esordio ufficiale per i Khors. Il loro Black Metal è violento e scarno ma comunque sia registrato abbastanza bene e non si fanno problemi nemmeno ad inserire qualche arrangiamento melodico, ovviamente dalle tonalità oscure e malefiche. A livello di songwriting non si sottolineano picchi di qualità tali da urlare al miracolo, sono una band molto "formale", aderiscono ai canoni stilistici più classici del genere e non fanno molto per distaccarsene. In linea di massima è giusto che sia così, suonano quello che amano e non è da tutti imbarcarsi per forza in sperimentazioni con tutto quello che ne consegue. Cold invece è il secondo album e rispetto al primo si fa notare per una maggiore cura dei dettagli e delle melodie, adesso più presenti e caratterizzate da un maggiore uso della tastiera. Anche la produzione è sicuramente di un livello maggiore (ma stiamo sempre parlando di Black Metal...) e tutto questo dona maggiore potenza ed efficacia alla loro musica. Trattandosi di una ristampa non mancano le versioni alternative, i remix, i live... e chi più ne ha più ne metta. Se siete amanti del metallo nero made in Ucraina accomodatevi, ma sapete già da voi che da quella terra è uscito molto di meglio, Drudkh su tutti.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?