Dies Ater - Reign Of Tempest (Reissue 2023)

Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2023
Durata:72 min.
Etichetta:Northern Silence Productions

Tracklist

  1. ...DAS ERWACHEN DER NACHT
  2. KING OF TEMPESTS
  3. KÖNIGSBLUT
  4. ENGELSNACHT
  5. DER SCHWUR
  6. DER FLUCH DER SEELE
  7. A MOURNERS DREAM
  8. RABENFLUG
  9. DAS GELEIT...
  10. INTRO (DEMO)
  11. A MOURNER'S DREAM (DEMO)
  12. RABENFLUG (DEMO)
  13. ENGELSNACHT (DEMO)
  14. FILIUS TENEBRAE (DEMO)
  15. OUTRO (DEMO)

Line up

  • Impurus: drums
  • Torgrim: guitars
  • Ole Caust: keys
  • Nuntius Tristis: vocals, guitars
  • Obskur: bass

Voto medio utenti

Ecco un album che non suona plastificato come gli altri; in un’era dove purtroppo le produzioni sono scese di livello uniformando il suono, questa ristampa è un toccasana.
Si è una ristampa targata 1999, una band berlinese con il culto del sympho black metal scandinavo, ma non è una scopiazzatura moderna, tutt’altro, la band ora sciolta è stata fondata nel 1994, quindi ha motivo di suonare quel genere che in quell’epoca aveva prodotto album di culto.
Questo è il primo maligno vagito dei Dies Ater, uscito in origine per la costola della britannica Cacophonous, Mordgrimm Prod..
Il disco vede i capisaldi del genere in prima linea come tastiere dal pregevole gusto classico in evidenza come nell’intro “…Das erwachen der nacht” ad attacchi furiosi come in “Königsblut” dal riffing in tremolo mardukiano per poi ecco attaccare con un up tempo serrato, lo screaming riverberato del frontman e chitarrista Nuntius Tristis è efficace, belle le parti più lente e ragionate che sembrano estratte dai primi vagiti dei Dimmu Borgir.
Der schwur” è una breve strumentale acustica con effetti guerreschi che fa ben vedere che i teutonici sa anche giocare con atmosfere più folk, ma si riprende a picchiare con “Der flucht der seele”, un bel brano symphonic black metal con le tastiere a fare da tappeto atmosferico ai cambi di tempo repentini divisi tra blast beats e up tempo veloci; c’è anche una sezione centrale più cadenzata dove la melodia è di più ampio respiro.
Nella veloce e maligna “Rabenflug” c’è l’intervento vocale dell’ospite Johanna Platow, ora conosciuta ai più per essere la frontwoman dei retrò rockers Lucifer con il marito Nicke Andersson.
Come ho accennato prima, la produzione è secca e tipica del periodo e come bonus all’interno c’è persino il demo del 1998.
Buona ristampa che sicuramente gli amanti del genere non si faranno scappare.
Recensione a cura di Matteo Mapelli

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