Violenti, tecnici, maledettamente efficaci: ecco poche ma significative parole in grado di descrivere i nostrani
Cabal Cripta, autori di un debut omonimo di grande impatto. Sempre sul filo tra un thrash furioso e un death di qualità, la band riesce a far emergere una forte personalità e a catturare l’attenzione dell’ascoltatore, messo a ferro e fuoco da un riffing serrato e granitico.
Non vi dico nemmeno quali sono i pezzi migliori del disco, perché è un lavoro talmente pieno di colori e sfumature che merita l’ascolto dall’inizio alla fine, tutto d’un fiato. Se le “promesse” dell’album vengono mantenute, poi, immagino quanto questi pezzi possano essere devastanti dal vivo.
E’ sempre lo stesso discorso, ragazzi. Qui siamo all’ABC, proprio sullo stesso livello di chi va esclusivamente ai Caraibi dimenticandosi che abbiamo le stesse spiagge e lo stesso mare anche al sud e nelle isole italiane. Invece di continuare a comprare schifezze provenienti dai paesi più impensabili cominciamo a guardarci in giro in Italia, perché le band valide ci sono eccome.
Onore ai Cabal Cripta, autori di un ottimo debutto per diversi motivi: songwriting, produzione, esecuzione, intenzione. C’è tutto quello che serve. Andate a trovarli su
myspace per farvi un’idea, poi tutti a comprare il CD.
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