Terminato il loro percorso musicale, gli Assedium (due album al loro attivo) hanno levato le tende e ritirato le macchine da guerra, ma per il cantante Luca Cicero ed il chitarrista Guido Tiberi la battaglia sotto le insegne del Metal ha già ripreso corpo negli
Axevyper.
"Revenge of the Axe" è il loro primo grido di guerra contro gli infed... i posers, un brano urlato a pieni polmoni su di un Metal che tanto coglie dalla NWOBHM quanto da quello U.S. Power Speed che domina invece la successiva "Rats in the Walls": due terzi di Agent Steel e uno di Metal Church. Ecco poi un brusco cambio di atmosfere con la successiva "Poserkiller", palese omaggio a Rock’n’Rolf ed ai suoi Running Wild. Altro giro altro tributo: prima all'Epic di Dio e Manowar con "Immortal Steel" (interamente cantata da George Call, vocalist di Aska ed Omen) e quindi ai Manilla Road con "Roadster", dove Tann (Ironsword) si alterna al microfono con Luca "Fils" Cicero.
E' la titletrack ad immetterci nella seconda metà dell'album, una partenza ancora all'insegna della NWOBHM e degli Omen, e se gli Axevyper si fanno più grezzi e viziosi sulla scanzonata "Bad Italian Boys", spingono poi sull'acceleratore con "Faster than the Law". Ci avviciniamo al termine del disco ed ecco che - finalmente - su "Forever Young" esplodono quegli spunti maideniani che finora erano restati un po' nell'ombra, infine, dopo un paio di battute recuperate dal film "Rambo", tocca a quel cantato in italiano che ben si adatta ad una canzone che non può che rievocare la Strana Officina.
"Axevyper" è l'onesta testimonianza di una vera passione metallica, tuttavia in quest'occasione la devozione rischia di diventare un limite, sia per un eccessivo citazionismo sia per l'apparente mancanza di identità e personalità, che mi aspetto più marcate in occasione del prossimo album.
[... the fountain of youth was a Maiden CD...]
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