Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2012
Durata:36 min.
Etichetta:Dynamic Arts
Distribuzione:Masterpiece

Tracklist

  1. THE EYE
  2. I CONDEMM YOU
  3. SEED OF CHAOS
  4. BROKEN
  5. AS WE CRAWL
  6. REBORN IN FLAMES
  7. MY LAST DAY
  8. BEFORE THE END

Line up

  • Niko Rauhala: vocals, guitars
  • Markus Kekoni: guitar
  • Marko Kolehmainen: bass
  • Jussi Kulomaa: keyboards
  • Janne Juutinen: drums

Voto medio utenti

Quarto album per i finlandesi Masterstroke che assieme ai Mercenary si presentano come vero quarto mistero di Fatima: com'è che una band che si rifà in maniera così evidente ai Nevermore, assieme ai già citati danesi, riesce a conquistarmi in maniera così netta ed immediata quando invece la band di Warrel Dane, nonostante miliardi di ascolti tra Dead Heart in a Dead World e Dreaming Neon Black, mi irrita come una grattata agli occhi con le dita inzuppate di peperoncino?

E' una cosa che veramente non riuscirò mai a spiegarmi ma tant'è, "Broken" vira pesantemente in quella direzione musicale e possiamo tranquillamente affermare che Niko Rahuala e soci hanno scelto la strada giusta: non che prima fossero una band da due soldi ed una lira, tutt'altro, ma il mezzo power metal melodico mezzo thrash europeo forse era un po' troppo banale e scontato per farli emergere tra una tonnellata di gruppi tutti uguali.
Certo, la derivazione è sempre palese, come detto i Nevermore fanno capolino di continuo, ma quella vena un po' depressiva un po' malinconica unite al gran gusto della melodia (che hanno un po' tutte le formazioni scandinave) ed alla bella voce di Niko fà sì che il nuovo sound si adatti mooooolto meglio di Masterstroke rispetto alle influenze precedenti alla Angel Dust o Symphorce.

Veramente a volte sembra di ascoltare i Mercenary in versione clean vocals, i ritornelli hanno un tiro incredibile pur non scadendo mai nella mielosità, i brani presentano un riffing work efficace e mai intricato, a volte si pigia più pesantemente sull'acceleratore ma gli assoli tradiscono (fortunatamente, perchè sono ottimi!) l'impostazione heavy classic dei Masterstroke.

La composizione ed il minutaggio del disco, 8 tracce per 36 minuti di musica, sono molto ottantiane e davvero rimpiangiamo quei tempi, quando nella cassettina da 46 si mettevano quattro brani nel lato A e gli ultimi 4 nel lato B e tutti vivevano felici e contenti, memorizzando all'istante canzoni, titoli e tutto il resto. Evviva!

"The Eye", "Seeds of Chaos", la title track, sono tutti episodi super convincenti e fanno di "Broken", a nostro avviso, il lavoro più riuscito della discografia dei nostri simpatici finlandesi.

Se amate le sonorità descritte fateli vostri ad occhi chiusi e poi magari spiegatemi perchè mi piacciono loro ed i Nevermore no.
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 25 gen 2013 alle 12:14

hai ragione Andrea ho omesso i communic altro gruppo che si rifà ai nevermore e che adoro :D Pasko può darsi sia come dici tu, intanto grazie del suggerimento!

Inserito il 25 gen 2013 alle 10:13

Io sto disco non l'ho sentito, ma letto quanto detto da te e avendo gradito molto gli ultimi lavori dei Mercenary (gli ultimi due con Mikkel Sandager per me sono imprescindibili), potrei azzardare che l'abitudine dei Nevermore di allontanarsi di tanto in tanto dalla forma canzone è quello che non te li fa apprezzare. Nello stesso genere dai un ascolto ai Loch Vostok (qui su metal.it c'è una recensione di un disco molto vecchio, prova i lavori successivi)...

Inserito il 25 gen 2013 alle 10:00

Hai dimenticato i Communic eh.. XD

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