Posso essere sincero?
Che barba, che noia, che barba, che noia.
Quinto album per gli americani
Disturbed, forse il più palloso e piatto... non che abbiano mai brillato di inventiva e dinamica, ma "
Ten Thousand Fists" e il precedente "
Indestructible" erano ben altra cosa.
"
Asylum" è un album anonimo che si perde tra gli altri 4 precedenti, dove latita parecchio la verve compositiva. Stanco, forse, spompato sicuro... basta dire che il brano che mi ha più convinto del lotto è la conclusiva "
Innocence", una track da 8 con un chorus spettacolare che naufraga in un mare di 5.
Probabilmente il prossimo album sarà forse meglio, se solamante i ragazzi di Chicago riuscissero ad amalgamare meglio alcuni elementi che afiorano timidamente alla superficie dopo l'ascolto di questo "
Asylum", ovvero da un lato un blando tentativo di avvicinamento a un guitar riffing più metal core (vedi la title track o "
Warrior"), e dall'altro uno sporadico frangente più keyboard-mixed (vedi la mia preferita "
Innocence", caratterizzata da un drumming a-la- "
Davidian" dei
Machine Head).
Un uff bello tondo, anche sulla cover degli
U2, "I
Still Haven't Found What I'm Looking For", tenuta come traccia nascosta alla fine del platter.
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