Copertina 7

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2003
Durata:52 min.
Etichetta:Metal Blade
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. SCREAM FROM WITHIIN
  2. VIOLENT EARTH
  3. TWISTED MORALITY
  4. DEMORALIZED
  5. THE TEST
  6. THE WILL TO REMAIN
  7. APOSTLES OF DEFIANCE
  8. PULL THE TRIGGER
  9. APATHY FOR A DYING WORLD

Line up

  • Pat Mulock: vocals
  • Glen Drover: guitars
  • Adrian Robichaud: guitars
  • Shawn Drover: drums

Voto medio utenti

Attivi da ben 10 anni i canadesi Eidolon arrivano alla pubblicazione del sesto album della propria discografia, Apostles Of Defiance, un disco potente e aggressivo che ci presenta una band dalle buone potenzialità ma ancora (fino ad oggi almeno) relegata in secondo piano rispetto alla scena mainstream. Il sound del nuovo lavoro è decisamente ben costruito, forse un po' troppo compresso come qualità della registrazione, ma in grado di dare la giusta potenza alle 9 tracce presenti, un alternarsi di power/thrash/speed di buona fattura e suonato davvero alla grande. Le accordature abbassate delle chitarre e il suono micidiale delle stesse fanno da colonna portante nel sound degli Eidolon, sopra le quali troviamo il cantato melodico di Pat Mulock, il quale a volte per carenza di aggressività non riesce forse a motivare al meglio brani che meriterebbero una spinta maggiore da tale punto di vista. Non a caso i problemi di singer in casa Eidolon non sono mai mancati e personalmente non ritengo Pat, con la band da Coma Nation dello scorso anno, ancora essere all'altezza del proprio ruolo nella band. Voce a parte, il lavoro del resto della band è pregevole, dal songwriting mai intuitivo e sempre sufficientemente articolato, alla singola esecuzione di ciascun musicista, aspetti che rendono i brani di piacevole ascolto, caratterizzati da una venatura cupa e allo stesso tempo intrigante.
Brani tirati e al limite del thrash quali "Violent Earth" si alternano a mid tempos pesanti come macigni nel lavoro delle chitarre, fino ad aperture melodiche e passaggi più articolati negli oltre 10 minuti della conclusiva "Apathy For A Dying World".
Un buon disco in definitiva, interessante e coinvolgente nella giusta misura, certo oggetto ancora di alcune migliorie, quelle in grado di poter far compiere il meritato salto di qualità per questa band e relativo atteso contatto con il grande pubblico.
Recensione a cura di Marco 'Mark' Negonda

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