Toglietevi dalla testa l'immagine del Messico (e dei messicani medi) che lo vuole allegro, caldo e soprattutto assonnato. Se proprio non ci riuscite è il caso vi procuriate il nuovo album (l'ennesimo) degli
Hocico, un duo storico per quanto riguarda il genere EBM/Industrial, quindi niente chitarroni o doppia cassa a manetta. Qui si sta parlando di Elettronica, o meglio, di uno suo sotto genere fra i più oscuri e potenti, adatto a tutti dancefloor "alternativi" che flirtano con la cultura Cyber/Dark/Gothic/Fetish e via discorrendo.
Tiempos De Furia lo preannuncia il titolo stesso, è un monoblocco sintetico roccioso e penetrante. Gli Hocico non si limitano a pennellare l'ascoltatore con i soliti beat ritmici cafoni e tamarri, anzi, ci costruiscono sopra atmosfere oscure e macabre, sanno come utilizzare e plasmare a loro piacimento umori e sensazioni al limite con tutto l'immaginario da inferno urbano che in questo genere musicale è un po' alla base di tutto. Partendo dalla iniziale I Want To Go To Hell si capiscono subito le pericolose intenzioni degli Hocico; massacrare tutto e tutti, ma senza mai scadere nel pacchiano, questo è un aspetto che non bisogna mai mettere in secondo piano. Pur suonando un genere a tratti "estremo" non perdono mai di vista la ragione ed evitano quindi di lanciarsi in un continuo assalto a "cassa dritta", si cimentano anche con soluzioni più dilatate e meno aggressive, del resto in questo sono maestri. Ora diciamoci la verità: a molto metallari tutto questo piace malgrado l'assenza di chitarre e virtuosismi vari, quindi non vi tappate le orecchie a tutti i costi, e fatevi travolgere da l'onda synthetica.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?