Fabri Kiareli è un chitarrista/cantante italiano, che fin dalla più tenera età si è ispirato alla scuola di grandissimi esecutori come E. Van Halen, R. Rhoads, A. Frehley. Il suo talento come axeman ha cominciato ad emergere durante gli anni ’80, in numerose hard rock bands. Poi, dopo aver sperimentato altri generi musicali ed aver affinato anche le doti di vocalist, Fabri è diventato un qualificato sessionman in studio e per le esibizioni dal vivo. Tra i vari artisti che hanno usufruito delle sue capacità, troviamo nomi come Gianna Nannini, Dolcenera e Tricarico. Gente lontana dal mondo dell’hard rock, ma che ha consentito al chitarrista di costruirsi una solida reputazione nell’ambiente musicale italiano e soprattutto di poter nuovamente dedicarsi alla mai sopita passione per il rock ad alta gradazione.
Infatti all’inizio del nuovo millennio Kiareli ha formato una nuova band (Mr. No) per eseguire covers e materiale originale. Adesso insieme al batterista Mao Granata, anch’egli apprezzato sessionman, ha dato vita al progetto
F.E.A.S.T. che esordisce con questo corposo album intitolato “Rise”.
Lavoro di ottima qualità, per tutti coloro che amano il classico high-energy rock dal taglio americano. In scaletta diversi anthem fiammeggianti dal tiro potente e diretto, come “Fire and dinamite”, “Feed the hunger”, “Burning fever”, così come hard songs di gran gusto melodico, tra le quali segnalo “Follow the way” cantata in duetto con Alessandro Del Vecchio, altro personaggio ben noto dello scenario nazionale.
Non mancano un paio di power ballads per accontentare i palati più romantici, mentre il lussuoso finale è affidato ad un lungo brano dal sapore epic metal quale “The meaning of life”, dalla bella atmosfera ariosa e raffinata.
Va detto che, tranne la batteria, Kiareli ha suonato tutti gli strumenti, mostrando una preparazione tecnica senz’altro superiore alla media, non solo della nostra penisola. Da gustare, ad esempio, i tanti intricati assoli che impreziosiscono le tracce del disco, ma anche la prestazione vocale del musicista potrà soddisfare i cultori delle ugole limpide e ben impostate.
Rimane da dire che il gruppo si è intanto completato con un paio di elementi per poter proporre dal vivo questo primo lavoro, sicuramente positivo.
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