Con il secondo album giungono finalmente alla maturità e alla collaborazione con l’etichetta
Power Pain Records i brindisini
Ingraved, autori di un death metal di stampo statunitense con forti influenze hardcore.
Il disco è una bella sassata sui denti: dieci sfuriate senza compromessi pronte a mettere a ferro e fuoco orecchie e palchi. Forse l’originalità non è la qualità migliore della band, ma ultimamente è sempre più difficile trovarla nei dischi. Quindi qual è il modo migliore per risolvere il problema? Prendere spunti a destra e sinistra ma riuscire comunque a dargli un’impronta omogenea e di impatto, intento in cui i ragazzi pugliesi riescono alla perfezione. Un album in cui tutti si muovono perfettamente a proprio agio, soprattutto il singer Tony Gianfreda, autore di una prova maiuscola e di grande personalità.
Bravi ragazzi, la lunga gavetta vi ha fatto bene: un disco che non sfigurerebbe a fianco degli ultimi lavori di band ben più blasonate. Avanti così!
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