Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2010
Durata:59 min.
Etichetta:Rockfeld Records / SAOL
Distribuzione:Andromeda

Tracklist

  1. A NEW DAWN
  2. ENDLESS SACRIFICE
  3. HEAVEN BURNS
  4. RISE
  5. I'M ALIVE
  6. IN SILENCE
  7. FACES (ON FIRE)
  8. OPEN YOUR EYES
  9. OUR TIME
  10. TEARS OF A CLOWN
  11. OPEN THE GATES
  12. WILLING TO BELIEVE
  13. WEIGHT OF THE WORLD

Line up

  • Carie van Heden: vocals
  • Adrian Delborg: guitar
  • Jay Zee: bass
  • Maarten de Vries: synth, programming
  • Zack Rabarti: drums

Voto medio utenti

Gli AnsoticcA sono una novità nel panorama del female gothic metal; di base in Germania, i nostri reclutano la brava Carie van Heden, di chiare origini olandesi, e mettono insieme il più classico dei progetti: gothic metal, cantato al femminile, con la giusta dose di orchestrazioni e con un metal di sottofondo ben robusto ma nello stesso tempo molto arioso.

Ascoltando questo debut album, intitolato “Rise”, ho ricevuto sensazioni discordanti; alcuni brani sono decisamente riusciti (“Open your Eyes”, “Heaven Burns”), ma tanti altri mi lasciano una strana, deludente sensazione nelle orecchie. È indubbio, tanto per cambiare, che qui non si inventa niente, ma la band sembra avere le carte in regola per un futuro roseo… Ed allora, imputare questa mezza débâcle alla giovane età, alla relativa inesperienza? Probabile; di certo, un lavoro come questo debut degli AnsoticcA rischia di finire sepolto tra le centinaia di uscite del genere. Vale per loro il discorso recentemente fatto nelle rece degli Amberian Dawn: un genere come questo vive di cliché, ma, col passare del tempo, l’unica via di fuga dall’oblio certo è quel pizzico di originalità, quella scintilla di Arte pura che riesce a trapelare tra i solchi del dischetto. Cosa che qui, purtroppo, non succede. Diamo comunque agli AnsoticcA una seconda chance, i ragazzi hanno i suoni giusti, forse il tempo ed un po’ di esperienza in più faranno il loro lavoro, riuscendo a calibrare una macchina potente ma ancora fuori controllo, come un giovane stallone che scalpita, ma che ancora non sa correre diligentemente, per ottenere il massimo dei risultati.


Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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