Gli Ebola mi sono sempre piaciuti, li seguo sin dai loro esordi nel più profondo underground e mi fa veramente piacere vederli sotto le ali protettrici della Copro Records, un'etichetta che in fatto di proposte originali e ricche di personalità ne sa qualcosa. Nothing Will Change è il ritorno ufficiale sulle scene, è l'album che in poche parole permette agli Ebola di mostrarsi in tutta la loro forza distruttrice, un'energia che si nutre canzone dopo canzone di stili differenti ma con lo stesso denominatore comune: la personalità. Artisticamente parlando poggiano le loro fondamentale in un Metal fortemente influenzato dal Deathcore, ma anche dal Death Metal più robusto e di ultima generazione, come non sono da meno degli stacchi ritmici tendenti al Thrash Metal o più in generale a quanto detto e fatto dai Fear Factory dei tempi d'oro, ascoltate l'inizio di Blessing In Disguise per farvene un'idea. Gli Ebola non sono soltanto riff di chitarra granitici, ritmiche squadrate e vocals oscure e profonde, no, sono anche una buona dose di melodia e di suoni dissonanti, di soluzioni stilistiche che "vengono da fuori" e che non hanno paura a mostrarsi in tutta la loro particolarità. Non vorrei usare quella maledetta parolina che significa tutto e niente ma forse nel loro caso ci sta: Post. Tecnicamente sono tutti bravissimi e fra breakdown, ritmiche contorte, riff intricati e deliranti, ma la vera capacità degli Ebola sta nell'unire tutti questi elementi in un qualcosa di fluido e potente, che non annoia mai! Roma si conferma ancora una volta città in fermento per quanto riguarda il settore estremo, ormai è un dato di fatto.