Bellissimo disco di power-prog di ottima fattura, carico di pezzoni suonati a velocità mostruosa, momenti lenti e cullanti e stacchi da brivido. Il virtuoso delle tastiere
Mistheria torna al metal dopo qualche anno di assenza per regalarci un album di classe cristallina. Ai suoi ordini, come sempre accaduto in passato, grandissimi nomi: Rob Rock, John West, Mark Boals, Titta Tani e Lance King alle voci; George Bellas, Neil Zaza, Roger Staffelbach e Emir Hot alle chitarre; Alberto Rigoni al basso e John Macaluso alla batteria. Quello che ne viene fuori non è assolutamente un album che sa di progetto estemporaneo, ma un disco fatto e finito, in grado di catturare l’attenzione dell’ascoltatore dall’inizio alla fine.
Mistheria offre una prova maiuscola in tutto e per tutto: il songwriting è ispirato e mai banale, mentre la prestazione strumentistica (che si tratti di tastiere o piano) è davvero eccezionale. L’apporto degli ospiti è anch’esso di prima classe: supportati da una sezione ritmica quasi imbarazzante per precisione e potenza, i partecipanti si divertono come pazzi spadroneggiando in lungo e in largo con virtuosismi vocali e chitarristici, in grado di strappare più di un applauso a chi sa cosa vuol dire imbracciare uno strumento o urlare dentro un microfono.
Il disco è davvero tutto bello, senza particolari cali di tensione. Certo, però, dopo qualche ascolto è possibile scegliere i propri brani preferiti. Io ne ho trovati almeno quattro degni di attenzione estrema: la potente
Lies And Deception, le ballad
Now It’s Never e
A Beautiful Dream e la progressiva
Killing The Pain.
Un lavoro davvero carico di tanti elementi interessanti, consigliato a tutti gli amanti del power-prog di qualità. Non abbiate paura di acquistarlo, può rappresentare un ottimo regalo di Natale. Auguri!
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