Il Thrash Metal si è sempre caratterizzato per una spiccata propensione nel trattare tematiche che hanno a che fare con il sociale, dal disagio urbano, al semplice malessere di vivere, in certi casi anche verso una lotta di classe che denota un certo schieramento politico, ma mai si è arrivati alla biografia storica, o almeno se è successo è stato un fenomeno più unico che raro. A mettere una toppa su tutto questo ci pensano gli australiani
Dark Order che grazie al loro nuovo cd costruiscono un concept dedito interamente alla vita e all'ascesa criminale di un tizio come Augusto Pinochet Ugarte, dittatore cileno dal 1973 al 1990. Tralasciando le sterili prese di posizioni ideologiche sulla figura storica incarnata da Pinochet va dato merito ai Dark Order di aver intrapreso una strada rischiosa, non è facile concentrare in soli 76 minuti di musica diciassette anni di storia contemporanea, e allo stesso tempo è estremamente facile annoiare con 76 minuti di Thrash Metal. Cosa che purtroppo in qualche canzone avviene perchè sembrano dei semplici riempitivi.
Cold War Of The Condor è un album che deve molti agli storici gruppi degli anni 80, gli Slayer su tutti, partendo dall'impostazione vocale del cantante fino al songwriting in generale che difficilmente va oltre il mid tempo, e forse proprio questo è uno degli elementi che alla lunga rischia di stancare l'ascoltatore. I Dark Order ce la mettono tutta pur di mantenere l'attenzione alta, ma canzoni come Tears Of The Exiled, Villa Grimaldi, Operation Condor e Criminal Of State potevano durare almeno la metà e rendere di sicuro il doppio. Un peccato, le buone idee ci sono, anche perchè è una band che è giunta al quarto disco, qualcosa di buono dovrà pur possedere. Mezzo voto in più per l'impegno storico dietro al concept, per il resto è arrivato il momento di sintetizzare.
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