Gli
Underground Railroad sono un trio italiano, che propone del buon vecchio rockblues nella sua forma più pura e tradizionale. Una band rodata e pienamente padrona di uno stile inevitabilmente denso di richiami al passato; un disco nel quale si fondono capacità strumentali ed autentica passione per questo sound. Il principale protagonista è sicuramente il chitarrista/cantante Enrico Cipollini, autore di tutte le canzoni della raccolta. Una prova sobria ed ispirata, sia nelle parti potenti che nelle intense ballate elettriche, abbellita da una serie di articolati solismi, ma anche sotto l’aspetto vocale il risultato è concretamente efficace. I due compagni svolgono con sicurezza il proprio compito, fornendo un sostegno duttile alle intuizioni chitarristiche del leader.
Alcuni brani dal taglio decisamente rock (“Black Rain”, “Part Time President”, “Dirty Woman”) hanno qualcosa dei primissimi Led Zeppelin, mentre le atmosfere più bluesy, eleganti ed ombrose, (“Riverside”, “Rainstorm”) possono ricordare l’interpretazione di grandi nomi come ZZTop. Ma il trio possiede un tocco personale nella cura delle linee vocali e nella versatilità delle canzoni, come dimostrano le potenti e graffianti “Chain gang” e “Drown”. Forse in qualche momento l’incedere è fin troppo compassato, ma è chiaro che il terzetto predilige lo stile pulito e perfino raffinato rispetto a quelli ruvidi e più muscolari.
Gli Underground Railroad potrebbero tranquillamente essere originari del Texas o di New Orleans anziché della nostra penisola e questo mi sembra il miglior riconoscimento per una rockblues band.
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