Undertow - Don’t Pray To The Ashes

Copertina 6,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2010
Durata:51 min.
Etichetta:Prevision Music

Tracklist

  1. INTRO
  2. THE BITTER TASTE
  3. THE LONGLOST ART OF FALLING
  4. THEY SAY TIME HEALS…I’M STILL WAITING
  5. THREEDOUBLE CHIME
  6. SMOKE GARDEN WITH AN ASHTRAY FULL OF MEMORIES AND A BOX OF BROKEN WINGS
  7. BEYOND DREAMING
  8. FILE UNDER UNEXPECTED
  9. DRENCHED IN GASOLINE

Line up

  • Joschi: vocals, guitars
  • UnderTom: bass
  • Rainer: drums

Voto medio utenti

Trio tedesco giunto al suo quinto full-length, gli Undertow ricalcano fisicamente e musicalmente l’immagine di una moderna e pesante heavy rock band. Uno spessore compatto, un blocco uniforme ed intimidatorio appena allentato da truci pennellate melodiche. Non solo esteticamente ricordano da vicino tanto i Crowbar che i norvegesi El Caco, altra vecchia conoscenza capace di interpretare al meglio questo stile.
Come è facile prevedere, le canzoni dell’album seguono tutte il medesimo canovaccio: metalriffs granitici, torvi, senza pause, sostenuti da un massiccio impianto ritmico mai troppo accelerato ma di altissimo tonnellaggio. A questo si aggiungono le parti vocali, anch’esse vigorose e piene di vibrazioni amare, per un risultato complessivo che non ammette cedimenti o flessioni. L’impatto è costantemente duro e monolitico, non c’è spazio per assoli o passaggi fuori dalle righe, casomai si possono percepire pallide influenze hardcore e sludge. Macigni come “The bitter taste”, “Threedouble chime”, fino a giungere alla thrasheggiante “File under unexpected”, uno di quei pezzi che in sede live risulta distruttivo, rispecchiano al meglio l’attitudine senza compromessi degli Undertow. Anche loro, come gran parte dei protagonisti del filone, non rinunciano comunque ad inserire saltuarie atmosfere melodiche dai toni scuri e sconsolati, vedi “Smoke garden” e “Beyond dreaming”, episodi ormai caratteristici nell’ambito di questo ibrido heavy rock/metal/sludge.
Però il tentativo della band teutonica di concedere all’ascoltatore qualche attimo di respiro, non porta a risultati particolarmente memorabili.
Il limite che accomuna questo tipo di band, rimane in effetti sempre lo stesso:
poca fantasia nelle soluzioni e uniformità troppo accentuata tra i brani del disco. Il mix tra pesantezza heavy e feeling dark/doom perde mordente col passare dei minuti, pur se la prestazione del terzetto germanico risulta impeccabile fino alla fine.
Sicuramente gli Undertow sono bravi ed efficaci nel portare avanti la loro proposta senza scricchiolii, ma non riescono ad elevarsi sopra la media degli interpreti di questo genere.

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