I soli e [per fortuna] unici
Anal Cunt inaugurano questo 2011 metal con la loro nuova release, da me come da tanti altri grinders molto attesa.
Fucnkin' A ha cominciato a far parlare di sè già nei mesi antecedenti la sua pubblicazione, sia per l'irriverente copertina, storpiatura dell'originale cover art dell'album dei
Mötley Crüe,
Too Fast For Love, sia per il nuovo orientamento musicale che la band capitanata da
Seth Putnam ha deciso momentaneamente di intraprendere.
Come suggerito nello scomodare l'artwork di uno degli album che hanno fatto la storia del glam rock, questa nuova release vede un dirottamento verso sonorità più hardrock, o cock rock, se si vuole essere pignoli.
Prima di addentrarci nella recensione vera e propria, vorrei però spiegare a quanti ancora non conoscessero la band, quale sia l'approccio giusto da adottare durante l'ascolto.
Il grind è da sempre oggetto di discussioni per i metalheads più true che discriminano il genere perchè lo ritengono la parte marcia del metal, quella che lo rovina e che conferma i clichè che il metal estremo sia soltanto rumore [vocale e corporeo..].
Senza dubbio l'attitudine che i musicisti e gli ascoltatori grind adottano è difficile da capire, ma proverò a chiarirvi le idee anche e soprattutto chiamando in causa gli stessi
AxCx [Anal Cunt].
Il punto forte della band non sono di certo le tematiche politiche o sociali affrontate, nè i pezzi esageratamente pomposi dal punto di vista musicale e tecnico. Piuttosto, è l'assoluta spontaneità e non conformità con cui argomenti delicati quali omofobia, sessualità, politica o misoginia vengono trattati, mood con cui tutte le band del filone decidono di porsi. Il vero obiettivo è sovvertire il modo canonico con cui si declinano certi paradigmi.
Da fan accanita della band, nutrivo copiose aspettative in questo ultimo lavoro, ma purtroppo ne sono rimasta tristemente delusa.
Facendo un paragone con gli altri lavori del gruppo, come il porno-romantico
Picnic Of Love,
40 Reasons To Hate Us [album che personalmente preferisco] o il diretto antecedente di
Fuckin' A,
Defenders Of Hate, la cosa palese è l'assoluta mancanza di ilarità, se non in brevi sprazzi. La qualità dei full lenght appena citati è senza dubbio superiore e
Seth Putnam, leader e vera mente malata della band, quest'ultima volta ha davvero fatto un buco nell'acqua.
L'album è noioso, quasi scontato: dove sono andati a finire gli
Anal Cunt di "
I Just Saw The Gayest Guy On Earth?" [giusto per citarne una]?
Associare il tedio a questa band sembra quasi un ossimoro, ma è ciò che realmente viene trasmesso nei 28 minuti complessivi di ascolto.
Un tallone d'Achille è certamente la lunghezza: adoro con tutta me stessa i vaneggiamenti esplicitamente sessuali, politici ed omofobi [ironici, s'intende] che gli
Anal Cunt hanno sempre fatto, ma è davvero troppo ascoltare il ripetersi martellante di una stessa idiozia per oltre due minuti.
Se un pezzo come "
Mike Mahan Has Gingivitis" nei suoi 24 secondi di follia strappava un sorriso, "
I Wish My Dealer Was Open" nei suoi 5.25 minuti sfocia nel patetico.
L'unico pezzo che, a mio parere, rispecchia la peculiare genialità degli AxCx è "
Yay! It's Pink!".
Senza troppi tentennamenti, album flop della band.
Ma del resto, ad un gruppo che non ha mai sbagliato un colpo, inciampare è concesso.