E' con enorme piacere che constato l'assoluto stato di grazia degli austriaci
Belphegor da qualche anno a questa parte, anni in cui è possibile riscontrare un gruppo in continua crescita, a metà strada fra irruenza e violenza Death Metal e atmosfere sulfuree che puzzano di zolfo da cinque chilometri di distanza, come il miglior Black Metal comanda.
Blood Magick Necromance pur non rivoluzionando affatto la concezione che i nostri hanno del Metal estremo li spinge un gradino più in alto, del resto questo è sicuramente il loro album più curato e dettagliato. Nulla viene lasciato al caso, dai suoni dei piatti agli arrangiamenti sempre ben studiati, e proprio in questi dettagli si trova la maturità dei Belphegor targati 2011. Da sempre ci hanno abituati a sferzate di pura violenza musicale, e non soltanto a quella, va considerato anche tutto l'apparato lirico che forse in maniera anche troppo ostentata si è indirizzato su tematiche belliche, ma non in senso storico, semmai religioso, visto che la band pare provare un gusto infantile nel massacrare tutto e tutti (a dire il vero solo il cristianesimo), insomma sono cose che non spaventano più nessuno ormai. Tornando a parlare di musica c'è da dire che in questo caso si è spinto spesso e volentieri su soluzioni anche abbastanza "melodiche", le virgolette sono d'obbligo in certi casi. Suddividere questo cd in tracce è un'operazione non dico rischiosa ma inutile forse si, l'assalto è continuo e impietoso, e va digerito tutto di un fiato. Per dovere di cronaca potrei citare la title track, Discipline Through Punishment, Impaled Upon The Tongue Of Sathan e ci metto pure In Blood - Devour This Sanctity. Pezzi in cui è possibile riscontrare un gruppo all'apice della sua parabola artistica, speriamo durino nel tempo.
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