Prima di passare alla recensione credo sia il caso di fare un po' di storia.
Folkstorm è un progetto molto particolare, il suo titolare è un certo Nordvardg, già all'opera in progetti estremi e al limite dell'umana concezione musicale come MZ 412, Nordvargr e Folkstorm, l'oggetto di questa recensione. Folkstorm è un monolite che si muove in ambienti sonori sperimentali e di non facile comprensione, in perfetto bilico tra Power Noise, Noise, Industrial, Martial e Ambient, il tutto miscelato con un certo gusto ed equilibrio, ovviamente senza il minimo spiraglio di luce.
Archive Series 5 - The Culturecide Campaigns non è il suo nuovo album, più che altro una ristampa di un "disco" uscito nel 2000 sotto forma di mp3. A dire il vero nel tempo si sono contate più o meno 39 copie, ma adesso grazie alla Old Europa Cafè si può avere libero accesso a questo delirio mentale. Rispetto alla versione originale sono contenute due tracce in più che non fanno altro se non aumentare la dose di confusione e caos. Ascoltare Folkstorm è come avere un incubo all'interno di una centrale nucleare dismessa, magari sotto un bombardamento, e quello che apparentemente sembra non avere senso è invece un tappeto sonoro che nasconde atmosfere e immagini molto concrete, dove tutta l'aurea marziale che riescono a scatenare fa tornare in mente il passo cadenzato di centinaia di carri armati in assetto da guerra. The Culturecide Campaigns è oscuro, abrasivo e ferale, è un istintivo disagio elettronico, a tratti raffinato nella sua capacità di offendere la comune concezione di "canzone". Il miglior modo per capire quello che sto scrivendo è avvicinarsi e farsi travolgere, non c'è altro sistema. Disturbante.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?