Folkstorm - Archive Series 5 - The Culturecide Campaigns

Copertina 7

Info

Anno di uscita:2011
Durata:60 min.
Etichetta:Old Europa Cafe

Tracklist

  1. DISCIPLINE AND STRENGHT
  2. CLONE THIS
  3. THESE ARE THE DAYS
  4. CHILD OF DECAY
  5. THE HOUR OF LIBERATION
  6. CAMPAIGN 2: NOISEMAKER
  7. KAPNOISEOLOGY
  8. PESTILENCE (AT 1 AND 2)
  9. METALSTORM

Line up

  • Henrik Nordvargr Björkk: all instruments

Voto medio utenti

Prima di passare alla recensione credo sia il caso di fare un po' di storia. Folkstorm è un progetto molto particolare, il suo titolare è un certo Nordvardg, già all'opera in progetti estremi e al limite dell'umana concezione musicale come MZ 412, Nordvargr e Folkstorm, l'oggetto di questa recensione. Folkstorm è un monolite che si muove in ambienti sonori sperimentali e di non facile comprensione, in perfetto bilico tra Power Noise, Noise, Industrial, Martial e Ambient, il tutto miscelato con un certo gusto ed equilibrio, ovviamente senza il minimo spiraglio di luce. Archive Series 5 - The Culturecide Campaigns non è il suo nuovo album, più che altro una ristampa di un "disco" uscito nel 2000 sotto forma di mp3. A dire il vero nel tempo si sono contate più o meno 39 copie, ma adesso grazie alla Old Europa Cafè si può avere libero accesso a questo delirio mentale. Rispetto alla versione originale sono contenute due tracce in più che non fanno altro se non aumentare la dose di confusione e caos. Ascoltare Folkstorm è come avere un incubo all'interno di una centrale nucleare dismessa, magari sotto un bombardamento, e quello che apparentemente sembra non avere senso è invece un tappeto sonoro che nasconde atmosfere e immagini molto concrete, dove tutta l'aurea marziale che riescono a scatenare fa tornare in mente il passo cadenzato di centinaia di carri armati in assetto da guerra. The Culturecide Campaigns è oscuro, abrasivo e ferale, è un istintivo disagio elettronico, a tratti raffinato nella sua capacità di offendere la comune concezione di "canzone". Il miglior modo per capire quello che sto scrivendo è avvicinarsi e farsi travolgere, non c'è altro sistema. Disturbante.
Recensione a cura di Andrea 'BurdeN' Benedetti

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