Tornano dopo tre anni di assenza dalle scene pure gli
Allfader, artefici di un esordio uscito nel corso del 2008 sotto le ali protettrici della Osmose Productions, un album che per la cronaca si fece apprezzare grazie al buon dosaggio di furia Death Metal e malvagità Black Metal. Adesso ci riprovano con questo nuovo
Black Blood Flux e bisogna dire che la band ha saputo fare tesoro di questi 3 anni di silenzio. Allo stato attuale delle cose le canzoni risultano ancora più cattive ed imponenti, tecnicamente parlando sono delle macchine da guerra che non sbagliano un colpo, artisticamente parlando invece sono poche le novità all'orizzonte, i soliti riff, le solite atmosfere, le solite voci provenienti dall'oltre tomba, insomma è presente in buona dosa tutto l'armamentario tipico del Black/Death Metal. Quello che più piace degli Allfader è la potenza di fuoco che riescono a sprigionare, soprattutto quando viene abbinata alle canzoni più lunghe e articolate, e qui cito Black Blood Flux (Part 1) e Black Blood Flux (Part 2), forse gli episodi migliori di questo nuovo album. I rimandi a tutto il Metal estremo svedese non sono pochi e vanno riscontrati in una padronanza tecnica tutto sommato discreta (soprattutto rispetto al classico standard del Black Meta made in Norvegia, quello alla Darkthrone) e in una produzione decisamente dura e di qualità. La Osmose Productions non è più quella di un tempo, ma questo non vuol dire che non sia più in grado di proporre gruppi interessanti e meritevoli di attenzione, e gli Allfader ne sono la testimonianza.
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