V come quinto album, e per chi apprezza i norvegesi
Vreid è sicuramente simbolo di qualità e originalità. Dalle ceneri dei mitici Windir i Vreid sono riusciti a riemergere da un periodo oscuro in cui tutto sembrava incerto e poco definibile, ma ci sono riusciti, e adesso possono vantarsi di quello che sono riusciti a creare negli anni. Il loro è un Black Metal tutto sommato concepito ed eseguito in una maniera classica e tradizione, ma come per gli Enslaved o i Solefald anche loro amano aggiungere un qualcosa di originale e ben distinguibile, e nel caso specifico mi riferisco ad arrangiamenti che donano molta epicità ai riff di chitarra, e alle voci pulite che ogni tanto fanno la loro comparsa, il tutto ovviamente su un tessuto sonoro dominato da un riffing di chitarra tagliente ma al tempo stesso melodico e di derivazione Heavy Metal, e in effetti non sono pochi i rimandi alla scuola degli anni 80. All'interno di questo disco ci sono degli episodi veramente di qualità e mi riferisco alle varie Arche, The Blood Eagle, The Sound Of The River, Welcome To The Asylum e soprattutto alla lunga e centrale The Others And The Look, dove i Vreid fanno confluire tutte le svariate influenze stilistiche che compongono il loro approccio al Black Metal; si passa in scioltezza da accelerazioni violente a passaggi molto melodici e delicati, il tutto con quell'aurea epica e bellica. Non è un caso visto e considerato che nei testi amano da sempre trattare tematiche storiche, il precedente disco, Milorg, era dedicato alla resistenza norvegese ai tempi dell'invasione nazista durante la WWII. Giunti al quinto cd i Vreid confermano tutto il loro potenziale e fanno intuire ai loro fans che ci sono ulteriori margini di evoluzione e miglioramento.
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