Riecco, con "Back on Track", i migliori
Shakra, che a mio parere restano quelli di "Rising" (2003), se non addirittura di "Power Ride" (2001).
Quelli appena citati sono tre album di grintoso, accattivante e bombastico Hard Rock, accomunati (si fa per dire) dall'avere alla voce tre cantanti diversi. Infatti, anche Mark Fox, che a suo tempo era subentrato a Pete Wiedmer, ha ora trovato un sostituto: al microfono della formazione svizzera si è sistemato John Prakesh.
Poco male, dato che i Shakra hanno sempre superato indenni questi avvicendamenti, e credo che il merito vada riconosciuto allo zoccolo duro del gruppo, il batterista Roger Tanner ed i due chitarristi Thom Blunier e Thomas Muster, che si fanno valere ed apprezzare sia nei passaggi torridi di "B True B You" o "Brand New Day" sia in quelli più intimisti ed arpeggiati di "When I See You" o dell'ancor più delicata (Bon Jovi docet) "Lonesomeness".
Il nuovo frontman, John Prakesh, se la cava alla grande, appare disinvolto e sembra saper graffiare ma anche strizzare l'occhiolino quando serve, inoltre l'impatto sonoro finale è deflagrante: nitido, potente e decisamente heavy, ed anche quanto gli Shakra si sbilanciano verso un sound un po' più moderno ("Someday", "Stronger than Ever") o maggiormente articolato ("Unspoken Truth"), la cosa non appare per nulla forzata, anzi rappresenta un valore aggiunto per questo "Back on Track".
Dopo averlo messo nell'autoradio, allacciate bene le cinture e guidate con prudenza... se ci riuscite!
Boh... ci sarà qualcosa nell'Emmentaler (oppure si scrive em-
metal-er ?) ma in Svizzera, terra d'origine di Krokus e Gotthard, l'Hard Rock pare venir su decisamente bene!
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?